
#MUSICA #HOTSHOTS
Di Giacomo Gigli
(In foto: la copertina dell’album Tropicalia ou panis et circencis, Artisti Vari)
Tropicalia è un manifesto, un’opera collettiva, un dissacrante e meraviglioso atto di ribellione contro la dittatura militare che ha sottomesso il Brasile per 20 anni. Una raccolta che vede le firme di Gilberto Gil, Caetano Veloso, Os Mutantes, Gal Costa, Tom Zé, Rogerio Duprat e Nara Leão.
Anno 1968. Il neonato movimento musicale tropicalista cannibalizza le forme del folk brasiliano e del rock psichedelico internazionale, dando una spallata alla bossa-nova, alla dittatura e al paternalismo della sinistra. Il Tropicalismo si mostra al paese con la faccia di una manciata di ragazzini spregiudicati, “bahiani e stranieri” come si definiva lo stesso Caetano Veloso.
Il messaggio è chiaro: proibito proibire. La musica: una cosa mai sentita prima. Le esibizioni, che seguono la pubblicazione dell’album, sono irriverenti e surreali e la critica alle diseguaglianze sociali e alla repressione sempre più aspra e malcelata.
Il manifestarsi di queste e di altre forme di ribellione conduce il governo militare ad applicare la censura ad ogni forma di opposizione; in aggiunta alla chiusura del congresso, alla sospensione della costituzione e di ogni diritto politico individuale. Seguono un consistente numero di arresti, torture e sparizioni: gli stessi Gil e Veloso, ovvero i due artefici del movimento, vengono incarcerati per poi essere costretti ad espatriare.
Quel giorno il Tropicalismo è stato messo a tacere, ma non le sue tante voci che ancora oggi ne predicano i contenuti.
N.B. Per avere un quadro completo di quel momento storico è utile integrare l’ascolto con i lavori individuali pubblicati nel triennio ‘67/’68/’69 da tutti gli artisti presenti nel disco.