
#SOCIETÀ #SCUOLA
Di Sabina Antonelli
(In foto: progetti della scuola dell’infanzia di Via Piermarini I.C. Foligno 2, foto di Sabina Antonelli)
Parlare di Scuola non è mai semplice perché una parola di sole due sillabe racchiude un mondo infinito, mille strade che si intersecano, vanno avanti, tornano indietro, diventano intrecci ed hanno mille sguardi, mani colme di un passato che non può e non deve essere dimenticato, piedi piantati nel presente e scintille che saranno fuochi luminosi nel futuro.
È una parola che può dire molto, addirittura per alcuni tutto, può tracciare segni profondi, orientare il cammino, costruire il mondo.
Parlare di scuola vuol dire prima di tutto parlare di ascolto e di dialogo tra persone che camminano le une accanto alle altre, nella consapevolezza che dedicarsi a bambini e ragazzi non è, e non può essere, un ripiego lavorativo ma faticosa conquista da scegliere quotidianamente, meravigliosa opportunità personale di crescere ogni giorno e di essere sempre “nuovi”. ESSERE SCUOLA è una scelta identitaria, forte e vitale che trova la sua più ampia e completa espressione nella dimensione comunitaria.
Accanto al valore del singolo, infatti, c’è il valore che ognuno può mettere in campo per raggiungere il bene comune, il senso e la forza ineguagliabile di una comunità sempre in ricerca, pronta ad agire e a fare scelte educative e didattiche che sono politiche, rivolte cioè all’acquisizione di competenze relazioni e sociali che permettano a chiunque di prendersi cura della “polis” e delle cose comuni, nel rispetto di tutti e di ciascuno. Una scuola dunque che sia laboratorio permanente di cittadinanza attiva, esercizio quotidiano alla felicità e alla passione per raggiungere conoscenza, profondità di pensiero, competenze e creatività ma, soprattutto, consapevolezza del sé e del mondo. Una scuola perennemente in cammino, dove ognuno possa raggiungere i propri traguardi all’interno di una comunità che insegna ed impara reciprocamente in piena libertà.
Una scuola che educhi a “fare gruppo”, aperta al mondo, in dialogo con i popoli che lo abitano, capace di utilizzare le nuove metodologie per costruire ponti, reti e intrecci. Luogo e spazio dove poter “salvare” l’umanità che oggi ha veramente bisogno di essere difesa dall’indifferenza, dall’odio, dall’inettitudine. Una scuola che fa dell’ESSERE SCUOLA il suo sentiero del cuore, dove l’essere va a braccetto con il fare, in un cammino comune di scoperta e conoscenza, luogo ideale per l’esercizio di una divergenza (di esperienze, competenze, conoscenze…) immersa però in un percorso che accumuna e mette tutti sullo stesso piano valoriale, dando a ognuno la possibilità di essere creatore del proprio bagaglio culturale. Dunque una scuola dove si impara insieme. Questo concetto è espresso in tutta la sua bellezza da uno dei più grandi poeti del nostro tempo. Lo troverete in Una poesia al mese (in fondo all’articolo) che sarà sempre presente nel nostro giornale perché la poesia è desiderio, nutrimento, meraviglia e una “scuola poetica” trova strade sconosciute e inusitate per arrivare a cuore dei bambini e dei ragazzi che la abitano.
Dunque il nostro giornale dedicherà una intera pagina alla scuola per riflettere su personaggi, temi fondamentali e questioni legate ai principi e ai valori che sostengono una prassi educativa che sia convergenza culturale, etica, pedagogica e progettuale.
La sezione Un’altra scuola possibile ospiterà proposte, idee innovative, nuove metodologie raccontate direttamente dagli ideatori che le hanno attuate. Sarà quindi uno spazio dedicato a collaboratori esterni che gentilmente e con generosità hanno aderito alla nostra proposta perché condividono con noi una visione di scuola e di società aperta ed inclusiva.
La sezione Appello! sarà invece dedicata alle scuole della città in un’ottica di cooperazione e collaborazione. Non vogliamo infatti sostenere le singolarità e l’individualismo delle diverse sedi scolastiche. Non ci interessa fare vetrina ma vorremmo aiutare le scuole a fare rete, a coalizzarsi per il raggiungimento di un obiettivo comune: offrire proposte educative e didattiche differenziate per rispondere realmente ai bisogni formativi dei nostri bambini e ragazzi, con uno sguardo di insieme che possa fare delle nostre scuole un unico, coeso, centro di educazione permanente.
La rubrica Ti consiglio un libro esprime il valore della lettura come strumento di crescita personale e collettiva: una città che legge è una città che pensa, che approfondisce, che sogna e che impara a difendersi da chi la vuole ignorante, cioè sfornita di capacità di discernimento e comprensione e, di conseguenza, facilmente manipolabile, preda di chiunque sappia accaparrarsi un facile consenso mistificando la realtà, facendo “la voce grossa”, cancellando con un colpo di spugna ogni più elementare diritto.
Ci auguriamo che questa impostazione possa riscontrare il vostro favore. Naturalmente saremo aperti a suggerimenti, proposte e a quant’altro vogliate condividere con noi.
La filastrocca delle buone maestre
Di Bruno Tognolini
Maestra, insegnami il fiore ed il frutto
“Col tempo, ti insegnerò tutto!”.
Insegnami fino al profondo dei mari
“Ti insegno fin dove tu impari!”.
Insegnami il cielo, più su che si può
“Ti insegno fin dove io so!”.
E dove non sai?
“Da lì andiamo insieme
Maestra e scolaro, dall’albero al seme.
Insegno ed imparo, insieme perché
Io insegno se imparo con te!”.