
#SOCIETÀ #SCUOLA
Di Giampiero Monaca
Desidero innanzitutto ringraziare i lettori e la redazione di Sedicigiugno per avermi coinvolto in questa importante esperienza editoriale che, sin da quando mi è stata presentata, mi è parsa una interessantissima pratica di lungimirante interazione positiva e solidale, fattiva e costruttiva, per un territorio ed un ambiente ricco da un punto di vista culturale ed umano come il vostro.
Sono un maestro elementare di scuola pubblica, convinto sostenitore di principi e valori democratici e cerco di impegnarmi per appassionare i ragazzi alla conoscenza, ad andare oltre l’ovvio, a ricercare la complessità dove tutti vedono l’ovvio e a semplificare le questioni che tutti rifuggono come troppo difficili o non adatte ai bambini.
Devo l’interesse per la pedagogia e l’educazione alla mia formazione scout con la quale ho imparato a guardare il mondo con occhi attenti, ad ascoltare e comprendere le ragioni dell’altro, ad accogliere e a mettermi in gioco per il bene comune. Ad un certo punto del mio percorso di insegnante ho sentito l’urgenza di essere più diretto, prendere maggiormente posizione, parlare ai ragazzi senza metafore. Penso infatti che siamo in un periodo storico in cui bisogna tornare a schierarsi e a sporcarsi le mani, fare Politica in ogni ambito, partendo dal basso, sapendo di essere “pecore in mezzo ai lupi” ma anche lievito e sale per “l’impasto” della società. Dobbiamo fare del nostro meglio come persone e come insegnanti, perché abbiamo il compito di rendere il mondo un po’ più bello e giusto. Questo è quello che cerchiamo di testimoniare in classe e insegnare nel nostro progetto Bimbisvegli, esperienza didattica di “scuola Aperta all’aperto” nata da uno stile personale ma anche dagli influssi della pratica Montessori, della didattica di Freinet e Lodi, dell’esperienza di vita di don Milani e della pedagogia di Paulo Freire. Quella che era una impronta prettamente individuale si è arricchita nel tempo con l’interazione di colleghe, grazie alle quali l’intuizione e la sperimentazione soggettiva sono diventate un sistema educativo e formativo.
Per noi la scuola deve essere davvero “maestra di vita” ed indirizzare ciascuno a riconoscere e costruire il proprio sé migliore, senza mai dimenticare la dimensione collettiva e solidale. Vi racconterò dunque dei nostri Bimbi svegli per condividere con voi che un’altra scuola possibile non solo è possibile ma esiste già, con le sue difficoltà e contraddizioni, ma anche con la sua bellezza e meraviglia. L’appuntamento è al prossimo mese.