
#CITTÀ #CENTROEPERIFERIE #FOCUS
a cura di Diego Mattioli e Fausto Gentili, con la partecipazione di Fabio Bettoni, Giovanni Bianchini, Massimiliano Tiburzi, Luciano Piermarini e Angelo Velatta
(In foto: il tratto centrale di via Garibaldi visto dall’alto)
Esci dal cinema o da teatro e, attraversando via Garibaldi, sei costretto a porti delle domande: perché tutte queste vetrine con la scritta “vendesi” o “affittasi”? Quale ruolo ha avuto questa via nello sviluppo della città, e quale processo storico, quali scelte urbanistiche e politiche hanno portato a questa situazione? Ma soprattutto: come possiamo darle un futuro?
Alle pagine 6 e 7 del nostro numero di Dicembre, quattro articoli provano a dare delle risposte: informazioni, punti di vista e proposte, un percorso che vi invitiamo a seguire insieme a noi, il primo passo di un confronto ampio e plurale, alla ricerca di risposte efficaci.
Pubblichiamo di seguito alcuni estratti dall’edizione cartacea. Per leggere la versione integrale potete acquistare qui il giornale.

Via Garibaldi si chiama così dal 1882, appena morto l’Eroe dei due Mondi; per un primo tributo memoriale, cui, nel 1891, avrebbe fatto seguito quel monumento che solenne si erge sulla piazza tra la chiesa di San Salvatore e quella di Sant’Agostino. […] Era un segno antagonistico rispetto agli imperanti segni lasciati nel tempo dagli uomini fedeli al papa-re.
[Bettoni]

Grande via di comunicazione, da Roma per Ancona, fino a tutti gli anni 1960, e dunque via da oltrepassare senza sostarvi […] via Garibaldi aveva un destino segnato…
[Bettoni]

Il commercio nel centro storico deve ritrovare la propria attrattiva nella vendita di prodotti di nicchia e di qualità valorizzando le filiere e le tipicità del territorio ma soprattutto deve essere inserito in un quadro di offerta culturale ampia, fruibile e adeguatamente valorizzata.
[Bianchini, presidente associazione commercianti di via Garibaldi]

Ci sono proposte concrete già all’attenzione dell’Amministrazione: ai commercianti del centro storico dovrebbero essere concessi sgravi su luce, acqua, gas e TARI, dovrebbero essere date agevolazioni a fondo perduto per la riqualificazione degli esercizi commerciali e dovrebbero essere garantiti parcheggi gratuiti per coloro che vengono in centro per fare acquisti.
[Tiburzi]

[Negli] anni ’80 fu ideata la prima riqualificazione dei diversi settori del centro antico […] una visione inadeguata circa il risanamento urbanistico, da cui derivò la mancanza di piani attuativi per le aree più degradate; la carenza di politiche orientate a favorire la residenza nel centro storico… [Piermarini]

La proprietà pubblica si concentrava allora come ora nella zona tra piazza della Repubblica via Gramsci fino a piazza San Domenico, e l’alta quantità dei restauri effettuati in quella zona alzò il livello qualitativo dei quartieri circostanti, incentivando cpsì l’indispensabile intervento privato sia sul tessuto urbano minore, sia sui palazzi gentilizi. Nel quartiere di via Garibaldi invece la proprietà pubblica era (ed è) meno densa, e l’effetto di trascinamento è stato meno incisivo.
[Piermarini]

Sì, credo che il traffico sia un problema, ma chi parla di chiusura completa al traffico sbaglia. […] io ritengo che il primo e indispensabile passo sia avere una mappatura del traffico che evidenzi quanto è effettivamente legato alle attività commerciale e quanto è di solo transito. E’ evidente che mentre il primo può rappresentare una risorsa per il commercio quello di transito è solo un problema, per gli operatori innanzitutto, che va eliminato.
[Velatta]

Basterebbe, utilizzando gli attuali varchi, fare in modo che l’accesso alla via fosse a pagamento ma con parcheggio gratuito. Questo eliminerebbe in maniera semplice il traffico cosiddetto “parassita” (a spanne, oltre il 60 per cento del totale) e a giovarsene sarebbero per primi i commercianti.
[Velatta]