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Vus proroga: i letturisti rimangono sulle spine

Continua l'odissea dei letturisti vus...

#SOCIETÀ #LAVORO
Di Redazione


Era nell’aria che Vus prorogasse l’appalto  visto che aveva annullato in autotutela la gara a fine ottobre: il bando violava alcune norme che avrebbero potuto recare danno all’azienda. La proroga con le due celebri aziende è quindi sia per le letture dei contatori che per gli interventi negli stessi e scadrà il 31 marzo. Per il momento i 12 lavoratori rimangono al loro posto per altri tre mesi.

I lavoratori sapevano che con questa proroga d’appalto sarebbe dovuta scattare automaticamente l’assunzione a tempo indeterminato a buona parte del personale, per questo erano preoccupati di non veder rinnovato il loro contratto.
Consultando vari consulenti del lavoro, hanno avuto conferma anche da loro: hanno finito i rinnovi precari, a loro spetterebbe il tempo indeterminato.

A questo punto hanno fatto contattare dalla loro sindacalista l’amministratore delegato, che a loro detta ha negato ogni possibilità di assunzione ma anzi ha minacciato un rimpiazzo da personale esterno, addirittura da fuori Umbria. Questo, sembra essere avvenuto a Dicembre, tenendo tutto il personale sulle spine fino al 31 dello stesso mese.

Loro sono certi che gli spetterebbe il tempo indeterminato per effetto della retroattività del “Decreto Dignità”, eppure gli è stata presentata una proroga per tre mesi motivandola come lavoro stagionale.
Mi dettano testualmente “la proroga deve intendersi giustificata quale attività stagionale ai sensi dell’articolo 21 comma 2 come previsto dal contratto aziendale”. I lavoratori si chiedono come si fa a considerarlo lavoro stagionale se è dal 2004 che questo servizio è ininterrotto. Loro sono certi si tratti di un trucco per far si che, con la nuova gara ancora in assegnazione, nessuno dei lavoratori passi a tempo indeterminato con l’azienda vincitrice del nuovo appalto ancora non assegnato. Ricordano che il nuovo appalto, prevede la clausola sociale per la riassunzione di 10 lavoratori su 12, ma non prevede il mantenimento della retribuzione, delle anzianità di servizio e dei diritti maturati in anni di carriera lavorativa.

E poi sono andati a vedere nell’accordo aziendale cui fanno riferimento. “Un accordo peggiorativo rispetto anche al Ccnl applicato”, che un agenzia interinale inviò “quasi per sbaglio” ad un interinale licenziato, e “non vi è minima traccia di questo articolo 21 comma 2”. Affermano quindi che, con tutta probabilità, siamo di fronte ad un “nuovo accordo fatto sottobanco con il sindacato di comodo delle aziende”.

Nel frattempo il nuovo CDA Vus  ha firmato un importante documento in cui emerge l’urgenza dell’internalizzazione del servizio letture, “finalmente dopo anni di duro precariato e lotte con aziende dai modi discutibili”.
Purtroppo sembrano esserci anche pelose resistenze interne alla vus: ”pochi giorni dopo la discussione sull’internalizzazione un dirigente ha stilato una relazione negativa nel caso in cui il servizio tornasse interno alla Vus”. I lavoratori invece affermano che l’azienda ha un numeroso parco macchine inutilizzato e che il sistema informatico in uso per gestire il lavoro può costare al massimo 10mila euro.

Ma internalizzare il servizio non significa assumere direttamente i lavoratori, bensì bandire un concorso. Bisognerà vedere se l’amministrazione darà seguito a quanto promette, se i loro anni di lavoro verranno accreditati come titoli di servizio o se verranno scavalcati dagli interinali recentemente assunti.
Loro, malgrado tutto, hanno solidarietà coi “ragazzi” interinali, anche se non riescono a nascondere il timore per il futuro. Non vorrebbero cedere alla competizione, ma rischiano di trovarcisi loro malgrado.

Resta il problema fondamentale: quello della gestione delle partecipate. Si può andare avanti tenendo sotto ricatto le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare? Il tutto a scapito sia dei lavoratori, che del servizio, che delle casse pubbliche per un beneficio poco trasparente. Ad oggi nessun altro giornale online o cartaceo, locale o regionale, ha riportato notizia al riguardo, nessun gruppo politico tranne Foligno in comune ha espresso opinioni pubbliche in merito. Questa non è una buona notizia e non fa ben sperare per il futuro, ma possiamo tranquillizzare tutti: Sedicigiugno continuerà a tenere alta l’attenzione sulla faccenda. Piaccia o dispiaccia.

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