storiellesenzaimportanza

Storielle senza importanza [3] – Luca #1 – Non raggiungibile

Terzo appuntamento con i racconti giornalieri di Marco Parlato!

#STORIELLESENZAIMPORTANZA
A cura di Marco Parlato

Seduto sul pavimento del corridoio con l’orecchio attaccato alla porta, Luca ascoltava i rumori provenienti dal salotto. Folate di vento, i vetri della finestra che tremavano, e uno strano fruscio, un battito d’ali certamente. Era ancora lì.
Si domandò se ci fosse un numero specifico da chiamare, oppure se potesse bastare contattare i vigili, pronto, mi è entrato un pipistrello in casa, e poi? Con ciò che stava succedendo lo avrebbero preso per uno scherzo, con il rischio di denuncia, disturbare le forze dell’ordine per queste balordaggini.
Di sera, fumando alla finestra, gli era capitato di vederne alcuni svolazzare tra gli alberi del giardino sottostante con le tipiche traiettorie imprevedibili. Più imprevedibile era immaginare che un esemplare potesse avventurarsi fino al quinto piano del condominio e oltrepassare la finestra.
Avrebbe potuto andarsene in cucina a cenare. Oppure pulire, rassettare, mettersi a letto, correre sul posto, parlarsi allo specchio… Qualsiasi attività, pur di non pensare al pipistrello, che sarebbe sparito proprio come fanno certi brutti pensieri, che talvolta ci entrano in testa non meno improvvisi di un pipistrello entrato in casa.
Allora ci si dedica ad altro, si finge di non avere incontrato ostacoli lungo il sentiero nascosto che chiamiamo serenità, e i brutti pensieri si dissolvono.
Ma i pipistrelli fanno il nido?, se non lo scacciassi subito si insedierebbe qui?, Luca non riusciva a distrarsi. Aveva letto articoli sulla natura che, grazie alla quarantena, si stava riappropriando del mondo. I delfini nei porti, i caprioli nelle stazioni, e i pipistrelli in casa sua.
Prese il cellulare e chiamò l’unica persona che poteva trovare una soluzione: Valeria. La voce registrata dell’operatrice annunciò che l’utente non era raggiungibile.
Appoggiò la testa sulla porta del salotto, dal quale provenivano ancora i rumori inquietanti, coperti poi dalla musica. Qualcuno aveva messo gli amplificatori sul balcone e stava diffondendo canzoni ad alto volume in tutto il vicinato.
I pipistrelli sono sensibili alla musica?, i forti rumori li spaventano, li disturbano, li spingono a rimanere nel posto in cui si trovano, a farci la tana?
Seduto nel corridoio Luca chiamò di nuovo Valeria.
A rispondergli fu la voce registrata.

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