
#STORIELLESENZAIMPORTANZA
A cura di Marco Parlato
Il panno percorreva le superfici dei mobili, catturando ogni particella di pulviscolo visibile all’occhio umano, per poi essere sciacquato, contorto, strizzato così da liberare una gran quantità di gocce scure. Dopo i mobili, ci sono gli oggetti, le cornici nelle quali foto ingiallite mostrano facce irriconoscibili, bomboniere accumulate su mensole e ripiani, vasi orfani di fiori. Lasciava per ultima la scacchiera, della quale puliva pezzo per pezzo, attenta a riporli così come li aveva trovati.
Ogni tanto il padre spostava un pezzo, con la raccomandazione di non toccare nulla. Poteva stare giorni senza curarsene. Poi arrivava il momento di fare la mossa, improvviso, che lo spingeva a passi svelti verso la scacchiera, interrompendo qualsiasi cosa stesse facendo. Giocava da solo?
Valeria dice che è possibile, almeno così mi sembra di avere capito, prima che la linea si interrompesse. Spero che non le succeda nulla nel bosco. Nel bosco ci sarà la polvere? Trascorriamo giorni a spolverare e la mattina il nemico è di nuovo lì, pronto alla guerra non violenta. Un esercito immobile di cellule morte, particelle invisibili espulse dal nostro corpo e decise a recriminare il loro posto nel mondo, nonostante tutto.
Questi sono pensieri che farebbe Roberto. Meglio che raccolga con lo straccio pure loro e poi sciacquo tutto.
Svuotava la bacinella nel lavandino e si rendeva conto che ad andarsene era solo l’acqua nera. Certi pensierini non sono fatti di polvere, non vanno via con un soffio o con un panno umido. Dove ci porterà questa storia? Come se una storia abbia un arrivo, uno scopo ultimo che la renda completa. Era una storia felice, la loro? Ecco perché tanti fuggono la solitudine: ti presenta domande alle quali non vorresti rispondere.
Si spogliò e entrò nel box doccia. Forse i pensierini ci si attaccano addosso, allora shampoo e docciaschiuma possono intrappolarli e trascinarseli giù nello scarico.
Il sapone percorreva la superficie del suo corpo, catturando ogni particella di sporco visibile all’occhio umano, per poi essere sciacquato via, colare e vorticare nel mulinello dello scarico, portandosi dietro tutto tranne certi pensierini.