
#CULTURA #LAVORO
Di Alessandro Sesti
Continua il dibattito sulle conseguenze dell’epidemia da CV19 sulla vita dei lavoratori dello spettacolo. Interviene Alessandro Sesti, promotore del progetto Strabismi.
Caro Stefano,
l’impatto di questa situazione lo capiremo probabilmente più in là. Ad oggi posso dirti che:
Come Teatro Thesorieri di Cannara abbiamo rinunciato ai tre spettacoli che avrebbero chiuso la stagione. Un problema che stiamo affrontando è che, ad oggi, non riusciamo ad annullare, nonostante la situazione, la data di uno spettacolo programmato, in quanto il Teatro Stabile che lo produce non reputa che ci siano cause di forza maggiore, per non pagare la penale dell’annullamento data.
L’impatto maggiore l’abbiamo avuto nei laboratori teatrali, non tanto per una ragione economica, ma per una questione di percorso umano collettivo.
Come Strabismi posso solo dire che per ora abbiamo proseguito le selezioni, ma ci siamo visti costretti a spostare il tutto dal 2 all’11 ottobre. Ci è sembrato completamente incosciente mantenere le date su maggio.
Come artista, come tutti i lavoratori dello spettacolo ho vissuto un blocco di tutte le date programmate; ma sinceramente di fronte alle centinaia di vite che leggo spegnersi ogni giorno, non sento il bisogno di lamentarmi, riprenderemo più motivati di prima, i problemi irreversibili sono altri. Questa situazione ci sta mostrando degli aspetti che non avremmo mai immaginato, mi piacerebbe che tutti si fermassero a ragionare, a osservare cosa resterà del teatro che conoscevamo, invece di fare a una corsa tossica a tradurre ciò che facevamo attraverso una webcam, e poi sinceramente, non capisco cosa faccia arrivare alla conclusione che se uno si occupa di teatro automaticamente debba saper fare intrattenimento via web.
O meglio fatelo pure, ma vi prego non scomodiamo il termine teatro.