ChiVa&ChiViene Società

La cucina araba a Foligno

Luca Severini intervista Hadjer Guir, cuoca folignate nata in Algeria, che ha da poco partecipato come concorrente al programma di Tv "Cuochi d'Italia- Il campionato del mondo"!

#SOCIETÀ #CHIVAECHIVIENE
Intervista a cura di Luca Severini

(In foto: Hadjer alla trasmissione “Cuochi d’Italia – Il campionato del mondo“)


Dopo qualche settimana dalla sua apparizione nella trasmissione televisiva condotta dallo chef Bruno Barbieri “Cuochi d’Italia – Il campionato del mondo” abbiamo parlato con Hadjer Guir, la cuoca folignate che nel programma di TV8 ha difeso le tradizioni culinarie del proprio paese d’origine: l’Algeria.  Data la poca conoscenza della cucina araba, nonostante la vicinanza geografica, e visto che essere scelti in un programma del genere fornisce prove certe di abilità dietro ai fornelli abbiamo voluto ripercorrere con Hadjer alcune parti della sua vita e parlare della sua passione per la cucina, in particolare quella araba.

Abbiamo visto tutti la tua esperienza a Cuochi d’Italia, com’è andata?

«È stata un’esperienza nuova e tutto sommato è andata molto bene. È stato emozionante partecipare ad una trasmissione come questa, inoltre mi ha dato la possibilità di conoscere uno degli chef più stellati in Italia: Bruno Barbieri».

Ci racconti com’è nata la tua passione per la cucina?

«È nata quando ero piccola grazie a mia nonna, per questo durante il programma le ho voluto dedicare anche un piatto presentandolo allo chef Barbieri con il nome “Le sardine di Aisha”. Comunque possiamo dire che da quando sono piccola ho sempre avuto le mani in cucina; come ho detto ho iniziato con la nonna e poi ho continuato con mia mamma, quindi è nata con la mia famiglia diciamo».

A quale tipologia di cucina ti rifai?

«Possiamo dire che faccio cucina araba. Nella mia famiglia si cucina algerino ed ora anche italiano, però io ho provato ad andare oltre. Mi sono impegnata in una ricerca approfondita andando a recuperare le tradizioni culinarie di tutto il mondo arabo, dalla Siria passando per la Palestina ed il Libano e naturalmente l’Algeria. Senza tralasciare tutto quello che riguarda quei piatti tipici che ad esempio in Algeria non ci sono come l’hummus ed il falafel. In poche parole, ho preso le conoscenze gastronomiche di diversi paesi arabi e li ho inseriti tutti nella mia ristorazione».

Quando sei arrivata a Foligno?

«Vivo a Foligno da dodici anni mentre sono arrivata in Italia nel 1994 insieme ai miei genitori ed ai miei sei fratelli. In Algeria vivevo nella capitale, ad Algeri, e quando sono partita avevo otto anni. La prima città in cui siamo arrivati è Napoli e poi abbiamo deciso di stabilirci in Umbria. Mio padre era venuto in Italia prima di tutti ed inizialmente aveva abitato a Milano, vivendo lì poi però ha visto che per costruire il futuro di una famiglia non era il posto migliore e così ha preferito portarci in un luogo che magari aveva un po’ meno familiarità con le altre culture, ma che sicuramente sarebbe stato più tranquillo».

Come ti sei trovata inizialmente?

«I primi tempi in cui sono arrivata non mi sono trovata benissimo, forse come tutti gli stranieri che arrivano in un nuovo paese. Complice anche il fatto che io sono cresciuta con mia nonna e quindi la prima cosa che ho vissuto di questo trasferimento è stato il distacco da lei. Non avevo preso bene l’allontanamento da mia nonna, poi naturalmente quando si è piccoli non si capiscono a pieno le scelte dei propri genitori e di conseguenza ero molto arrabbiata con loro. In secondo luogo, Perugia non era ancora molto… diciamo che ancora non c’erano molti stranieri in città quindi non ci hanno visto molto di buon occhio inizialmente».

Hai qualche progetto per il futuro?

«Il mio progetto per il futuro è  di aprire un ristorante di cucina araba a Foligno, l’unico ristorante arabo dell’Umbria. Questo progetto è frutto del proseguimento e della crescita del mio primo locale che ho aperto qui in città. Si chiamava Medina Bazar ed era praticamente una tavola calda in cui i piatti erano serviti a buffet, ma questo nuovo locale sarà un ristorante vero e proprio. Il locale aprirà in centro a Foligno, ma la data ancora è da definirsi».

Una piccola provocazione: ami di più la cucina italiana o la cucina araba?

«Io amo la cucina».

È con questa risposta che si capisce la sua vera passione e che nella cucina, come in tutti gli altri ambiti della vita, la diversità non deve creare timore, ma essere vista come una ricchezza. Il fatto di avere la possibilità di gustare pietanze con cui altrimenti non si sarebbe nemmeno entrati in contatto, conoscere le tradizioni di un altro paese o comprendere culture diverse da quella di riferimento sono solo alcuni degli aspetti che evidenziano la bellezza della diversità.

Salutiamo Hadjer con un grande in bocca al lupo per l’apertura del suo nuovo ristorante e non vediamo l’ora di assaggiare qualche suo piatto.

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