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Quer pasticciaccio brutto der debito della nuova Vus social leghista

In chiave ironica, Roberto Micanti, consigliere d'opposizione al Comune di Montefalco, ci parla di alcune problematiche real: il cambio repentino del CdA di Vus e del debito contratto da Montefalco con la società di servizi con tutte le conseguenze che questo ha comportato.

#POLITICA
Di Roberto Micanti

(In foto: la sede centrale di Vus in Via IV novembre. Fonte: tuttoggi.info)


Montefalco, la mia città, per me è sempre stata l’ombelico del mondo, altro che New York, Londra e Hong Kong! Negli ultimi anni, però, la ex Dalemacity di Valentino Valentini, ex giovane emergente del Pds, con un grande futuro oramai dietro le spalle, si è trasformata nell’avamposto destorso della ex Rossa Umbria, diventando come per magia il trampolino di lancio della nuova stella di Montepennino – Roma – Perugia (Broadway? perché no!), Donatella Tesei, partita dalla Ringhiera dell’Umbria alla conquista del Senato della Repubblica, prima, e di Palazzo Cesaroni, poi.
Una premessa necessaria: chi scrive non è un osservatore imparziale. Sono stato candidato alle elezioni comunali nella lista che ha perso con abbondante distacco nel 2019 e sono un consigliere di opposizione nel consiglio guidato dall’ex vicesindaco della Tesei, un sinistorso recidivo e confesso.

Tanto premesso, l’esempio montefalchese è stato poi seguito con forme e sfumature diverse da quasi tutte le istituzioni dell’Umbria, oggi forse la regione più a destra d’Italia, fino a raggiungere – inevitabilmente – la nuova frontiera del vecchio parastato, le partecipate (adesso le chiamano anche società in house, perché parastato pareva brutto).
Ed in questo noto contesto succede che Stefano Zuccarini, il sindaco leghista di Foligno neo eletto, decide che il vecchio consiglio di amministrazione di VUS (del quale, tra l’altro, faceva parte anche il leghista Manuel Petruccioli, nel frattempo eletto sindaco di Giano dell’Umbria) debba cambiare ed adeguarsi alla nouvelle vague post-elettorale, sostituendo gli amministratori in carica con altri (lo chiamano spoil system, sennò si capisce bene quello che significa) che sarebbero stati scelti dalla nuova assemblea dei soci, nel frattempo diventata quasi un monocolore della Lega.

E così, tra le proteste più o meno velate del sindaco di Spoleto, esperto magistrato di recente battesimo leghista (ma solo fino a un certo punto!), e le minacce di azioni giudiziarie da parte degli amministratori revocati, si insedia il nuovo CdA della VUS, la concessionaria di servizi pubblici essenziali come le forniture di acqua e gas e la raccolta dei rifiuti per ben ventidue comuni della Valle Umbra e della Valnerina, il quale si accorge presto di un problema: il Comune di Montefalco le era debitore di oltre ottocentomila euro.
Ma come sarìa a dì?!?”, avrà certamente esclamato qualche fedelissimo salvin-teseiano, il Comune–modello per eccellenza, quello amministrato per ben dieci anni proprio dalla Tesei, proprio quello e proprio lei, “c’ha li bbuffi?!?
Le esclamazioni del genere si sono effettivamente susseguite, sia durante la campagna elettorale comunale, sia durante quella regionale, ma ovattate, minimizzate dalla stampa locale e dalle comparsate di Salvini, che addirittura prometteva di venire ad abitare in Umbria (a proposito, ma alla fine dove ha preso casa? Io non l’ho incontrato mai, abiterà verso Terni, oppure al Lago…), attenuate dagli scandali (veri) della sanità regionale del duo Bocci – Barberini (già presidente della VUS, una specie di struttura circolare) e da quelli, rivelatisi presto fasulli, del candidato avversario Bianconi.
E non finisce qui! Il nuovo CdA accorda a Montefalco di pagare il debito in comode rate, ma il debito cresce comunque nel corso 2019, viene accordata una nuova dilazione, ancora più comoda, ma il debito cresce ancora ed ancora…

Così gli altri comuni soci avranno pensato “a stu puntu ce fò anch’io” ed i debiti si sono moltiplicati dappertutto, fino a rendere la situazione difficile, con l’opposizione consiliare di Foligno che chiede udienza ai vertici della partecipata e denuncia le prime carenze nella raccolta dei rifiuti.
Qualcuno arriva addirittura a paventare qualche difficoltà nel pagamento dei lavoratori e qualcun altro, invece, riferisce di promozioni sorprendenti, di carriere lampo per leghisti original e leghisti trasformer, oltre che per i socialisti che, si sa, sono quelli che hanno insegnato il Gattopardo persino a Tomasi di Lampedusa.

Augurandomi che la mia (discutibile) ironia non abbia infastidito la sensibilità dei lettori, non mi resta che sedermi in riva al fosso e attendere il corso degli eventi, visto che quelli come me, quelli dichiaratamente contrari, non hanno mai voce in capitolo.
Una cosa però la voglio precisare: chi dice che qualcosa non (gli) va bene, non si augura per forza che vada tutto alla malora. Quantomeno, non è il mio caso e spero sinceramente che la VUS riesca a risolvere questo pasticciaccio brutto, che rischia di danneggiare seriamente i nostri territori, già abbondantemente falcidiati dal terremoto e dal coronavirus. 

2 commenti

  1. Un “pezzo” simpatico. Chiedo pero’ all’autore: perché una sinistra oganizzata e radicata quale quella umbra ha dovuto lasciare il campo ad una destra così approssimativa?

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