
#CULTURA #SPETTACOLO
Di Roberto Lazzerini
(In foto: il Politeama Clarici)
[…] il cinema è una stanza di compensazione. Vi è più ossigeno che nelle altre camere. Tutto è più denso, concentrato… Puoi simulare, non nel senso che ti è permesso fingere, ma nel senso che ti è consentito di esplorare i tuoi sentimenti senza che ti facciano troppo male … (Fulvio, 58 anni)
Finalmente, sembra. Nella ritrovata concitazione nazionale, in alcuni casi dissennata,il cinema si ripresenta in forma leggera (molto, troppo secondo l’ANEC nazionale), con la riapertura ufficiale delle sale (il 15 giugno) e, soprattutto, sperando in una bella estate, con la già annunciata fioritura delle arene (11 in Umbria, forse qualcuna in più). Già è trascorso (almeno per me) un tempo lungo insopportabile, poco propenso, se non proprio ostile, come sono alle visioni di nani elettronici su variegati schermi, la cui differente grandezza non muta la sostanza percettiva, di contro ai giganti luminosi del grande schermo. Nonostante le buone offerte delle Cineteche (Nazionale, di Milano e di Bologna), di RaiPlay, delle varie piattaforme distributive, con la formula diretta di accesso diretto, gratuito e a pagamento, o in concordanza con le sale, in striminziti gemellaggi però (a sentir l’esercizio), è stato un traffico pedante e stancante di registrazioni, con obblighi di password, perdute quasi sempre e mai ritrovate, che spesso ho mandato al diavolo buona parte delle offerte. Luminosa eccezione, a me gradita, l’offerta della distributrice francese Dissidenz, di cui sono stato e sono cliente, della rivisitazione del Prologo To The Great Desaparecido (31’ – b/n), dell’irraggiungibile, per grandezza, cineasta filippino Lav Diaz, girato nel 2013 e che precedette il suo fluviale, meraviglioso Lullaby To The Sorrowful Mistery (2016 – b/n., 485’) sulle vicende tragiche, complesse e corali, dell’indipendenza dell’Isola dalla Spagna colonizzatrice (1896-1898), presentato al Festival di Berlino, che lo premiò con coraggio Orso d’Argento, e al Torino Film Festival, nello stesso anno (2016). Poche altre cose. Meglio ciò che verrà all’aria aperta, di cui riferisco ciò che so da fonti dirette. Intanto, malgrado le critiche ai rigori non negoziabili dei protocolli di accesso, nonostante le studiate ambiguità, o addirittura le ambivalenze, nei riguardi delle sale, delle case distributrici dei film, il 15 giugno riaprirà senz’altro la Sala Pegasus di Spoleto, pur se ridotta di un terzo della capienza (da 80 a 25 spettatori per ogni spettacolo, due complessivi nella giornata), con la conferma della programmista Valentina Marinelli. Aprirà “Favolacce”, l’ultimo film dei fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino, seguirà Les misérables di Ladi Ly, premiato a Cannes. Certa sarà anche l’apertura di uno spazio cinematografico nel cortile del Palazzo Collicola (Museo di Arte Contemporanea) sabato 27 giugno, punteggiato da visioni ed incontri con autori, almeno due, per tutta l’estate. Sarà gioco di sponda, per così dire, tra sala cinematografica e cortile d’arte, anche se la ricaduta festivaliera sarà spostata negli ultimi giorni di agosto. Tra le rimostranze ironiche di Pietro Clarici, nei riguardi della situazione generale, a Foligno, è già avviata la rifunzionalizzazione dell’Arena del Supercinema, da tempo dismessa, che garantirà alla città due mesi estivi di programmazione per quasi un centinaio di posti. Durante questo periodo troverà spazio, ogni martedì, la rassegna “Un altro cinema è possibile”, che da circa 20 anni la Casa dei popoli organizza in collaborazione con il Politeama e che quest’anno si è interrotta dopo il 3 marzo, per la forza maggiore: saranno recuperati 8 film dei 15 mancati agli appuntamenti primaverili. Le due multisale cittadine invece osserveranno un periodo di stasi temporanea, forse sarà attivata una sala, con programmazione ordinaria: certo gli attuali protocolli socio-sanitari non permettono le grandi manovre commerciali che una multisala può orchestrare. Sorprende, per piacere, una novità a Trevi: la delegata alla cultura, Francesca Lovelock, in gemellaggio con l’esercente di Bastia Umbra, propone, con la giunta comunale deliberante, al Ninfeo di Villa Fabbri, dal 26 giugno all’8 agosto, “Cinema con vista”, (magnifica vista, davvero), un cartellone cinematografico e teatrale del fine settimana, dal venerdì alla domenica. Infine, poiché non sono un pretore ma qui un recensore delle occasioni cinematografiche, accenno anche alle minime, senza timore di confondermi: il cineclub A(s)trazioni, affiliato alla FICC, che prese vita anni fa (2012), nella galleria dell’ex cinema Astra, allora Libreria Carnevali, ha preparato una rassegna cinematografica di vecchi film, come è sua tradizione, all’aperto, all’hotel e ristorante Casa Mancia in via dei Trinci, a Foligno, ogni mercoledì sera (21,30), dal 1 luglio al 12 agosto, con omaggi a Michel Piccoli, Lucia Bosè e Federico Fellini. A giorni sarà stampato il programma. Insomma di tutte queste attività daremo notizie in un calendario, sempre aggiornato. Per ora, godiamoci le premesse, perché, essendo ancora grande la confusione sotto il cielo distributivo, la situazione eccelle solo negli auspici.