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Il PUMS? Solo un punto di partenza

L'intervista di Diego Mattioli a Marco Novelli, Presidente di Legambiente Foligno, sul PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile).

Il PUMS? Solo un punto di partenza

#AMBIENTE #MOBILITÀ
Intervista a Marco Novelli (Legambiente) sulla mobilità cittadina, a cura di Diego Mattioli
In foto: il traffico in via Gramsci all’entrata delle scuole


Buongiorno Marco, eccoci qui di nuovo a parlare delle politiche di mobilità cittadina e della qualità dell’aria. È del 1 Dicembre il vostro comunicato stampa che denuncia l’inerzia dell’Amministrazione in materia. 
«Purtroppo continuiamo ad assistere ad un atteggiamento sordo dell’Amministrazione comunale che va avanti per la propria strada, in piena continuità con quanto fatto dalle Amministrazioni precedenti. Al contrario sul tema della mobilità sarebbe più che mai necessario un cambio di rotta netto  in modo da ottenere (finalmente) una città più vivibile, salubre e sicura per tutti; pedoni, ciclisti e persone con disabilità compresi».

E purtroppo i numeri sono preoccupanti da tutti i punti di vista.
«Esattamente; un dato indicativo quanto preoccupante è quello che emerge ogni anno a proposito della sicurezza stradale. Il Rapporto di Legambiente La sicurezza stradale nelle città, vision Zero dimostra l’urgenza di questo cambio di passo, evidenziando come Foligno è, in Umbria, tra le città con più alto numero di feriti e vittime  tra gli utenti deboli della strada: un territorio nel quale l’autovettura la fa da padrona incontrastata, a discapito degli altri fruitori degli spazi pubblici».

È finalmente in via di approvazione il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) tanto invocato da più parti, qual è il vostro giudizio nel merito?
«Il PUMS e le osservazioni presentate e raccolte da parte di cittadini ed associazioni sono sicuramente un buon punto di partenza, ma sulla possibilità di spostarsi in maniera differente rispetto al mezzo privato va adottata una prospettiva più lungimirante, e poteva esser fatto di più a breve anche considerando l’emergenza sanitaria e la conseguente minor disponibilità dei mezzi pubblici».

Nello specifico quali sarebbero gli interventi che dovrebbero essere posti in cima all’agenda per rendere più sostenibile la mobilità cittadina?
«Legambiente Foligno da sempre ha evidenziato  il disordine e l’eccessivo uso di mezzi privati  per portare i figli a scuola (pratica fortemente diseducativa) e pensa che come priorità di investimento, rispetto al PUMS, debbano prevalere le opere di messa in sicurezza degli utenti deboli della strada, il collegamento tra le piste ciclabili che al momento iniziano ad avere una copertura minima sul territorio, l’allargamento delle zone pedonali/senza auto (in centro come in periferia), interventi di calmieramento del traffico come indicato nel PUMS con  allargamento delle Zone 30 esistenti». 

Legambiente nell’ultimo anno ha portato all’attenzione dell’Amministrazione proposte ed interventi concreti, potresti ricordarceli?
«Tre sono state le proposte avanzate da parte del circolo di Legambiente Foligno alla Amministrazione comunale in questo 2020. Interventi sia sistemici, per rendere costante il confronto tra Amministrazione e cittadini, sia puntuali,  volti a proporre soluzioni specifiche a problemi concreti.  La prima proposta, sottoscritta a febbraio insieme a altre sei associazioni cittadine, riguarda la costituzione della Consulta comunale sulla mobilità: un luogo di dialogo nel quale i cittadini possono evidenziare problematiche, condividere idee e proposte ed, al contempo l’Amministrazione può spiegare i propri interventi e ottenere un diretto coinvolgimento della cittadinanza: si pensi ad esempio alle ordinanze in materia di sospensione del traffico, nuova mobilità o ZTL».

Molto interessante in effetti, per quanto riguarda invece gli altri interventi di cui parlavi ti riferisci al progetto che avete presentato sulla mobilità della scuola in Via Monte Cervino?
«Sì, quel progetto è stato un ottimo esempio di come i cittadini si possano organizzare per proporre soluzioni concrete che mettano insieme interesse individuali e bene collettivo.   Tuttavia ancora una volta l’Amministrazione ha preferito una decisione calata dall’alto senza alcun tipo di partecipazione. Il risultato è stato  il malcontento di residenti e commercianti, lasciando il problema della viabilità assolutamente irrisolto». 

E la terza proposta?
«La terza è forse la più innovativa e promuove l’utilizzo dell’app certificata Pin Bike che consente di “pagare” i km percorsi in bici per andare a lavoro o negli spostamenti quotidiani con buoni da spendere nelle attività del centro. Un’ idea che sarebbe stata di aiuto, soprattutto in questo periodo di crisi dovuta alla nuova ondata pandemica, per il nostro centro cittadino, e che viene già applicata da anni con successo in molte realtà italiane, sia medie che grandi (da Bari a Torino)».

Il Comune sembra al contrario aver trovato nell’apertura della ZTL la soluzione al problema dei commercianti. Come già fatto lo scorso anno per le polveri sottili e la scorsa estate per la crisi idrica, sembra non si sappia far di meglio che intervenire con atti emergenziali, sospensioni del traffico e limiti all’uso dell’acqua.  Insomma soluzioni facili per problematiche complesse, mentre voi come associazione proponete una risposta sistemica alle sfide ambientali. 
«Noi facciamo quello che un’associazione ambientalista deve fare, spiace certamente vedere che, mentre in Italia da nord a sud si moltiplicano interventi orientati a ripensare il sistema della mobilità urbana in chiave di sostenibilità ed accessibilità, a Foligno il tema è sottovalutato e derubricato al pari di un “capriccio” ambientalista senza considerarne le conseguenze sociali, economiche e tantomeno ambientali.
È bene ribadire che la mobilità implica una serie di aspetti correlati alla vita dei cittadini, ai loro diritti, alla loro salute e allo stesso sviluppo economico. Non si può parlare di mobilità senza parlare  degli spazi pubblici: spazi di tutti, piccoli e grandi, che devono avere il diritto di muoversi liberamente ed in piena sicurezza, senza timore di essere travolti dalle auto». 

Quando parli di diritti di tutti, credo un’attenzione debba essere posta alle persone con disabilità.
«Senza alcun dubbio; le loro associazioni  hanno proposto insieme a noil a consulta della mobilità esattamente per questo motivo. Per le persone con disabilità muoversi in un centro storico assediato da auto è diventata un atto di coraggio, o di incoscienza se volete. Tra il pericolo di essere travolti, le barriere architettoniche ed il veleno che sono costretti a respirare per loro la situazione è assolutamente insostenibile».

La sicurezza e la salute sono davvero i due assordanti campanelli d’allarme che dovrebbero muovere qualsiasi amministratore. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di morti per inquinamento ambientale, con quasi 60 mila decessi prematuri correlati all’esposizione al PM2,5, oltre 3 mila per l’esposizione all’ozono e circa 22 mila per il diossido di azoto.
«I dati sono davvero spaventosi, e la nostra città non è affatto eccellente in termini di qualità dell’aria. Vero è che le condizioni geografiche non aiutano ma la situazione del traffico è un grave problema, con picchi giornalieri altissimi soprattutto nei pressi di scuole e ingorghi nelle ore di punta.  L’aria cattiva  di cui soffre cronicamente la città finora ha trovato come risposta esclusivamente il blocco del traffico nei casi in cui la legge regionali lo prescrive; speriamo davvero che gli interventi del PUMS riescano in qualche modo ad affrontare il problema in maniera sistemica». 

Parlavi anche di conciliabilità tra mobilità sostenibile e sviluppo economico, tema interessante perché proprio questo punto è stato posto da sempre al centro delle argomentazioni di chi ritiene le limitazioni del traffico nel centro storico come un autentico flagello per le attività commerciali. 
«Noi pensiamo esattamente il contrario, i dati che ci vengono da tutte le città italiane ed europee lo dimostrano: serie politiche di mobilità sostenibile hanno conseguenze positive sullo sviluppo economico. I dati ci dicono come una città con più alta qualità della vita, meno barriere e quindi più accessibile favorisce il commercio e la residenza nel centro storico». 

Bene, Marco, grazie davvero per questo confronto. Visto che siamo prossimi alle festività natalizie che augurio ti fai e ci fai per il prossimo anno?
«Mi auguro che, visto anche tutto ciò che ci ha messo alla prova quest’anno, sapremo crescere come città e come comunità».

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