
#POLEMICHE #POLITICA
Di Fausto Gentili
In foto: esponenti della Lega Foligno alla presentazione della lista [foto di pre pandemia]
Tre aspetti colpiscono più di altri, nella mozione approvata l’11 febbraio dal Consiglio Comunale e più in generale nell’offensiva leghista contro la libertà delle donne.
Il primo è la cattiveria. Visto che la legge tutela la tua libertà e che non ho i numeri per ribaltarla, voglio almeno che tu debba soffrire il più possibile: nel corpo (il recente, maldestro tentativo della Presidente della Regione di impedire il ricorso alla pillola RU486) o almeno nella psiche (tutte le possibili tecniche di colpevolizzazione che il fanatismo può suggerire alla creatività di animi poco rispettosi del dolore altrui e della nostra comune fragilità).
Il secondo è la malafede. La mozione ignora, o finge di ignorare, ciò che realmente accade nel territorio del nostro Distretto sociosanitario e che Sedicigiugno ha puntualmente raccontato: le attività di sostegno alle donne, ai bambini e alle famiglie; la formazione di operatori specializzati; i corsi gratuiti di preparazione al parto; la prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile; la consulenza sessuale per ragazzi, ragazze e coppie. Peggio ancora: cita un dato ad effetto (76.328 IVG in Italia nel 2018) estrapolato da una relazione del Ministero che dice testualmente: “In totale nel 2018 sono state notificate 76.328 IVG, confermando il continuo andamento in diminuzione del fenomeno (-5,5% rispetto al 2017) a partire dal 1983. Questo è il quinto anno in cui è stato notificato un totale di IVG inferiore a 100mila casi; il numero delle IVG è più che dimezzato rispetto ai 234.801 casi del 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia”. La stessa relazione cita l’Umbria tra le quattro regioni con diminuzioni percentuali particolarmente elevate.

In foto: l’istantanea urbana di Federico Adriani
Il terzo è la superficialità: in piena tragedia Covid19, con le varianti del virus in libera circolazione, gli ospedali allo stremo, le scuole chiuse, Foligno e i Comuni limitrofi in zona rossa rafforzata, i decessi in vertiginosa ascesa (erano 80, in Umbria, alla fine della prima ondata, sono 904 alla data del 14 febbraio), la maggioranza trascina il Consiglio comunale in una grottesca discussione sulla “santità della vita” (non “sacralità”, che almeno si capirebbe che cosa vuole dire), rende esplicito omaggio postumo a Donald Trump e impegna il Sindaco a istituire anche a Foligno una Giornata della santità della vita , sulla scia del suddetto Trump e di “altri 32 paesi”, tra cui l’Egitto, l’Iraq, la Libia e l’ormai sdoganata Arabia Saudita. Il tutto, si immagina, nella sciagurata convinzione che, per guadagnare consensi, sia necessario inseguire le ossessioni dell’ineffabile senatore Pillon, whatever it takes.