Centro e Periferie

Ponte Antimo e la zecca rosicona

Vincenzo Falasca ci racconta le vicende che riguardano lo svincolo di Ponte Antimo.

#CENTROEPERIFERIE
Di Vincenzo Falasca
In foto: planimetria dello svincolo di Ponte Antimo


Mi auto denuncio, così da anticipare il grazioso appellativo che viene attribuito a chiunque provi a muovere una qualche critica: sono io la zecca (rossa) rosicona del titolo, perché vivo in una zona dove non abbiamo il privilegio di essere oggetto delle attenzioni della nostra Amministrazione e quindi tutti i problemi, oramai storici, relativi a disservizi o mancata manutenzione non vengono nemmeno presi in considerazione, mentre altri interventi hanno una corsia preferenziale in cui le soluzioni sono portate avanti con celerità e determinazione. Vuoi mettere la viabilità di San Giovanni Profiamma, la strettoia e le buche da Parigi-Dakar
di via della Fornacetta, o l’area dello Zuccherificio con adiacente via Mameli versione
Beirut? E lo stesso dicasi per gli interventi sul “Blocco Antonelli” della Carducci o il nuovo Polo scolastico con annesse opere viarie in zona San Magno, o i Centri Civici di Belfiore e Maceratola, o il PIR di Colfiorito, i pannelli di infomobilità o il campo da paddle di iniziativa privata: tutto fermo o molto molto a rallentatore. E questo nonostante le questioni siano, sì, aperte da tempo ma anche i progetti e le proposte di risoluzione siano state avviate concretamente nella scorsa consiliatura.

Eppure c’è qualcosa che viaggia spedito: l’intervento di Ponte Antimo che interessa via Campagnola e via Fiume Albegna, l’unico progetto che l’Amministrazione Zuccarini attribuisce con determinazione alla Giunta Mismetti, quando, contemporaneamente, si attribuisce totalmente la paternità di iniziative pensate e finanziate tre-quattro anni fa. Chiunque si trovi a transitare per quelle zone sa che la situazione è onestamente ingestibile: un flusso di traffico inappropriato per quelle strade, abitazioni che si dice abbiano spinto i propri confini oltre le previsioni del PRG che nel ’77 disegnò quelle aree, fruitori di esercizi commerciali senza alcun rispetto per la sicurezza e le necessità di residenti o cittadini in transito: insomma, un mix esplosivo che da lungo tempo tiene banco nella discussione cittadina e che vede interessato anche l’attuale Sindaco Stefano Zuccarini per la presenza, proprio nel punto più critico, dell’abitazione di famiglia e del bar gestito dal fratello.

In foto: il traffico dello svincolo di Ponte Antimo

La situazione è talmente complessa che spesso in passato i toni si sono scaldati, con alterchi tra residenti e forze dell’ordine, eccessi social con minacce di sepoltura di membri dell’Amministrazione, diffide alle forze dell’ordine di apporre segnaletica o di fare multe. Addirittura la vicenda è finita in tribunale con accuse pesantissime quali omissione di atti d’ufficio, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, getto pericoloso di cose, lesioni personali: denuncianti i fratelli Zuccarini e accusato l’allora Assessore ai Lavori
Pubblici Graziano Angeli, sebbene gli eventuali reati contestati siano relativi ad un periodo che va dal 2008 al 2016 e lui sia stato nominato nel suo ruolo solo nel giugno 2014. E’ notizia di questi giorni che il procedimento abbia visto la decadenza delle accuse più gravi e che sia rimasto solo l’abuso d’ufficio per la mancata o ritardata risposta rispetto ad una richiesta di un cittadino, con la conseguenza che il Comune di Foligno dovrà comunque pagare le spese sostenute da Graziano Angeli per difendersi in quanto indagato nel ruolo di assessore. Separati in tribunale ma concordi sulla soluzione all’annoso problema: il progetto per il quale è stato dato in queste settimane affidamento all’impresa e al direttore dei lavori per l’attuazione è quasi identico a quello approvato dalla Giunta Mismetti (Angeli incluso) nella scorsa consiliatura e prevede, su indicazione degli uffici tecnici guidati in entrambe le amministrazioni dallo stesso dirigente, la realizzazione di una bretella sopra il Fosso Renaro che consenta lo sbocco di via Fiume Albegna direttamente su via Piave consentendo la realizzazione di un’area di sosta a servizio delle attività commerciali.

Viene naturale domandarsi l’opportunità, da parte dei fratelli Zuccarini, di proseguire la querelle giudiziaria anche dopo l’approvazione, nel 2019, di un progetto ritenuto talmente condivisibile da essere riproposto dal Sindaco nel 2021, con evidenti ambivalenze e costi per i cittadini e le cittadine di Foligno.
Così come è lecito chiedersi se tutti questi pregressi e particolarità non abbiano influito sulla celerità con cui si è voluto rispondere a questa esigenza: paradossalmente il Sindaco e l’attuale Assessore ai lavori pubblici, Riccardo Meloni, avrebbero potuto trovarsi accusati delle stesse inadempienze per le quali Angeli è stato attaccato. Nel frattempo il resto della popolazione folignate attende fiduciosa che venga data
attuazione a quella rivoluzione tanto sbandierata in campagna elettorale che proponeva
soluzioni miracolistiche e celeri rispetto all’inefficienza e incapacità dei loro predecessori.
Ma si sa: un conto è promettere un conto amministrare, peccato che tutti se ne accorgano
sempre troppo tardi!

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