
#AMBIENTE #SALUTE
Di: Daniela Riganelli
In foto: la zona interessata
La buona notizia è che, grazie all’attenta vigilanza dell’ufficio ambiente del Comune di Foligno e dell’ARPA, nei pozzi della zona Sterpete è stato rilevato anche un altro inquinante (il CrVI, o cromo esavalente) e quindi bloccato l’uso delle acqua e prontamente avviata la procedura di bonifica. Altra “buona notizia” è che, pur avendo rilevato 8 punti inquinati su 11, i parametri sicuramente non sono completamente fuori controllo come è successo a Terni nel 2018 (parametri 1000 volte superiori al limite): parliamo di parametri due e talvolta tre volte superiori al limite massimo di 5 microgrammi/litro.
Il valore consentito nelle acque è così basso per il CrVI perché questo metallo, e solo se in questa forma esavalente (il CrIII, cromotrivalente non è affatto tossico), è un elemento classificato nel gruppo 1 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). In questo gruppo, ed è qua la cattiva notizia, vengono classificati tutti quegli agenti sicuramente cancerogeni perché esistono “sufficienti evidenze di cancerogenicità negli esseri umani”. In particolare il CrVI è sicuramente cancerogeno se inalato e quindi colpisce i polmoni, ma ovviamente anche per le acque se ne sconsiglia l’uso se si supera la dose indicata.
L’altro inquinante, comunque presente in 6 pozzi su 11, è anch’esso di poco sopra la media: si tratta del tetracloroetilene, un composto del carbonio altamente clorurato che viene usato come solvente. Questo composto, completamente diverso dal CromoVI, che è un metallo altamente reattivo e idrosolubile, è uno dei tanti composti organici clorurati in cui siamo immersi (ormai il cloro lo troviamo dappertutto, dal latte materno al grasso animale fino ai nostri tessuti) e secondo lo IARC è classificato gruppo 2A dei “probabili cancerogeni” perché ci sono limitate evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, ma sufficienti evidenze negli animali di laboratorio. La canceronecigità di questo composto clorurato, secondo la scheda tecnica del ministero della salute, è riferita al fegato (epatotossico) e sembra colpire anche il sistema nervoso centrale causando depressione (vedi http://www.salute.gov.it/portale/temi/documenti/acquepotabili/parametri/TETRACLOROETILENE_E_TRICLOROETILENE.pdf).
Ovviamente sia il CrVI che il tetracloroetilene sono in buona compagnia con agenti che mai avremmo pensato di trovare in classe 1 o 2A. In classe 1 per esempio, sempre riferito a polmone, troviamo anche l’inquinamento atmosferico, il fumo passivo del tabacco e tante altre sostanze in cui siamo immersi o che usiamo: ad esempio per pancreas, stomaco e altri organi anche l’alcool è in classe 1.
Come proteggerci? In medicina vale sempre il principio di precauzione e l’effetto cumulo: se sappiamo di qualcosa è dannoso per la salute dobbiamo cercare di eliminarlo pur sapendo che sarà solo uno dei tanti fattori che potranno farci ammalare, perché ci sono tante altre cose che non possiamo (talvolta non vogliamo) controllare.
Speriamo quindi che si colga l’occasione per bonificare i pozzi, sia per il CromoVI che per il tetracloroetilene. e cominciare a pensare che l’acqua è un bene comune da preservare.
Vedi anche: http://www.salute.gov.it/portale/temi/documenti/acquepotabili/parametri/scheda_CROMO.pdf