Lavoro

OMC, buone notizie in arrivo

Intervista di Luca Severini al Segretario Regionale della Fit-Cisl, Fabio Ciancabilla.

#LAVORO
Di Luca Severini


Il 31 marzo 2021 si è svolta l’audizione della II Commissione del Consiglio Regionale in cui si è discusso il futuro delle Officine Manutenzione Ciclica (OMC, ex OGR) di Foligno tra l’Assessore Regionale ai Trasporti Melasecche, le sigle sindacali ed il capo impianto delle OMC l’Ing. Bernardini. In questo incontro è stato confermato l’impegno di Trenitalia nell’attuazione di un piano di ammodernamento delle OMC di Foligno. Abbiamo perciò contattato il Segretario Regionale della Fit-Cisl, Fabio Ciancabilla, per capire di cosa si tratta.

Che cosa prevede questo piano?

“All’interno delle OMC di Foligno attualmente si effettua la manutenzione delle locomotive di treni regionali ed Intercity, le quali hanno una lunghezza di circa 20 metri. Il progetto prevede che dal 2024 l’impianto folignate venga dotato delle infrastrutture adatte alla manutenzione di nuove tipologie di treni monoblocco, di lunghezza di circa 100 metri (Jazz e Pop), per cui si dovranno costruire tre binari lunghi in grado di permettere la manutenzione di questi treni. Questa modifica non verrà fatta in tutta Italia, ma solo su quegli impianti dove FS vede una capacità di sviluppo e un livello di produttività adeguato per cui si possa investire, e Foligno dal 2010 ha avuto sempre dei risultati soddisfacenti. Questo non significa che dal 2024 le OMC faranno solo questo nuovo tipo di manutenzione: si continuerà anche a svolgere la manutenzione delle singole locomotive come in precedenza. “

Il comunicato stampa della Regione Umbria del 28 Marzo 2021 cita l’Ass. Melasecche che dice: “L’incastonamento della struttura nel tessuto urbano non consente di dotare le Officine di binari lunghi a sufficienza per trattare i 12 treni in arrivo, tuttavia, poiché le Officine costituiscono un polo primario, non verrà meno il ruolo nazionale delle Omc di Foligno”. I binari lunghi di cui parla l’Assessore sono quelli che servono per lavorare con i treni Jazz e Pop?

“No, i 12 treni annunciati dall’Assessore sono di altro tipo e riguardano il contratto tra la Regione Umbria e Trenitalia per il trasporto regionale. Verranno manutenuti in altri stabilimenti di Trenitalia e non a Foligno, anche se viaggeranno sui binari umbri, così come nelle OMC si fa manutenzione di treni di tutta Italia. Questo perché in Trenitalia la manutenzione è distribuita nella penisola in modo diversificato in base alla tipologia di treno. Gli elettrotreni Jazz e Pop sono stati prodotti circa nove anni fa e da contratto con FS i produttori si impegnano a svolgerne la manutenzione per dieci anni. Quindi fino ad oggi la manutenzione di questi treni è stata fatta dalla ditta costruttrice e ora Trenitalia ha scelto di attrezzare l’impianto di Foligno per manutenerli autonomamente.“

Sono previste nuove assunzioni?

“Se andrà in porto questo progetto ci saranno degli sviluppi anche in termini occupazionali: un piccolo incremento per il gruppo FS e un aumento di appalti ferroviari, ma ora non saprei quantificarli con certezza. Al momento, indipendentemente da questo progetto, abbiamo circa 275 persone che lavorano sulle macchine e dobbiamo riportarle intorno ai 315 attraverso nuove assunzioni. Fino al 2019 le assunzioni sono avvenute con regolarità in sostituzione dei pensionamenti facendo rimanere stabili i livelli occupazionali dell’OMC. Con la pandemia però si sono bloccate in tutto il comparto FS. Questo per chiarire che le nuove assunzioni che ci saranno in autunno non derivano da questo nuovo progetto, ma sono dovute al mantenimento del livello occupazionale, che era sceso a causa dei pensionamenti. “

Quando partiranno i lavori del progetto? 

“Dal 2019 si supponeva che questo progetto fosse stato accantonato, ma in realtà da nostre informazioni sia politiche che aziendali sapevamo che ne era stata approvata la parte finanziaria e doveva solo essere approvato dal CDA. Dopo la riunione della II Commissione Consiliare della Regione Umbria di fine marzo Trenitalia ha confermato in modo più formale quello che già sapevamo. La realizzazione di questo progetto è stata solamente frenata dalla pandemia da Covid-19 che ha comportato una riduzione dei ricavi del gruppo FS e un rallentamento di tutti i progetti dell’azienda, non solo a Foligno. La gara di appalto per la progettazione esecutiva partirà nell’autunno di questo anno e poi si procederà con le normali tempistiche dei lavori di questo tipo, non so dire con sicurezza quanto inizieranno.”

Chi stanzierà i fondi per gli investimenti necessari?

“Il progetto è interamente finanziato attraverso investimenti e soldi di Trenitalia. Ora poi sono iniziati i lavori per mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto delle officine per circa un megawatt di potenza e anche questi sono tutti investimenti di Trenitalia. Questo è un buon segnale, non metterebbero i pannelli solari per un’officina che domani vogliono chiudere.”

La ZTL di Via Campagnola che ripercussioni ha sul lavoro delle OMC e che effetti può avere sul suo ammodernamento? 

“Per quanto riguarda gli autotreni in arrivo e partenza dall’officina saranno autorizzati ad entrare e uscire dalla ZTL come sempre. Questo è stato ribadito nei tavoli di incontro, ora aspettiamo l’ordinanza e verificheremo che sia vero. I lavoratori invece dovranno seguire le regole come tutti gli altri quindi i problemi ci saranno solo per chi abita in zona Vescia o zone limitrofe e per chi dovrà girare a sinistra uscendo dalle officine. Possiamo dire che per buona parte dei lavoratori non ci saranno ripercussioni mentre chi abita in quelle zone dovrà fare il giro come tutti gli altri. Noi come CISL abbiamo scritto i nostri dubbi al sindaco, il quale ci ha garantito che non ci saranno ripercussioni per il trasporto dei vettori nell’officina né per quanto riguarda i lavoratori. Noi su questo ci fidiamo e verificheremo che sarà così.”

L’intervista, per ora, finisce qui. Buone notizie, sembra, per tutti i lavoratori delle OMC, che vedono una prospettiva di sicurezza e sviluppo per la propria azienda. Un traguardo raggiunto grazie al lavoro dei sindacati e agli investimenti di Trenitalia, e che l’Amministrazione umbra e quella folignate, in cerca di consensi, hanno cercato di attribuirsi . D’altronde quando le virtù mancano non resta che inventarle.

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