
Con la diffusione di notizie tramite i social è aumentata la cadenza dei cosiddetti cicli di cronaca. Qualcuno ricorderà i semestrali servizi televisivi sui pitbull mordaci; sembrava che le aggressioni dei poveri cuccioloni, vilmente e ingiustamente demonizzati, dovessero seguire le stagioni non meno di quanto facciano i monsoni.
Ora che basta un clic per condividere le notizie in gruppi molto seguiti, mensilmente veniamo a sapere di azioni vandaliche, piccoli crimini, marachelle e birichinate commesse da giovanissimi. È in queste occasioni che sperimento la pelle d’oca, io che freddoloso non sono mai stato, leggendo i commenti.
Una schiera di convinti risolutori della questione, che propongono il loro metodo di riabilitazione per i giovani teppisti, e che cito copiando e incollando commenti realmente presi dalla rete: “a calci in culo fino a casa”, “schiaffoni”, “da prendere a mazzate così gli passa la voglia”, “con mamma mia già avrebbero…” seguono atti di violenza fisica casuali; “le mazzate, le mazzate”, “dovrebbero restarci secchi”, “finché in Italia non sarà introdotta la pena di morte…”, “pochi boccatoni”, “campi di lavoro forzati”, “propongo squadre punitive”, “schiaffoni a due a due fino a quando non diventano dispari”, quest’ultima immancabile, in un paesone come il nostro nel quale ognuno si sente un comico, con battute stracotte da almeno un millennio.
Insomma, che siano schiamazzi o danni veri, che i colpevoli siano realmente minorenni oppure no, la soluzione più condivisa è davanti ai nostri occhi.
Questi esperti pedagogisti oppongono alla montessoriana educazione cosmica le loro mazzate galattiche, che risolvono ogni problema e fanno crescere bene i figli.
D’altra parte loro stessi dichiarano di essere stati tirati su così.
Ora immaginiamo camerette anni ’60, anni ’70, un caleidoscopio di epoche, con cambio di sfumature e colori, sottofondi musicali diversi, ma sempre figli scalmanati, diversi e uguali, tutti percossi da palmi coriacei, da solide cucchiare, come fossero informi blocchi di marmo che lo scultore colpisce per estrarne un capolavoro.
Ed ecco il capolavoro: adulti che non vedono l’ora di mettere le mani addosso a qualsiasi minorenne, a fin di bene, sia chiaro, per impartire loro la stessa energica educazione che li ha resi adulti frustrati, sanguinari, bava alla bocca e mani sulla tastiera, talmente scalmanati che verrebbe da pensare a una soluzione per calmarli. Forse basterebbe chiamare i genitori.
Per scrivere al culturista: ilculturistafoligno@gmail.com