La Città Invisibile Società

Adesso (ri)vogliamo tutto!

Ieri era il Trans Day, una giornata importante, noi diamo sempre spazio a Omphalos Foligno, oggi con un reportage sulle reazioni all'affossamento del DDL Zan, tra Roma, Perugia e Terni.

#società
Di Francesco Pietro De Angelis
In foto: Le proteste di Piazza IV Novembre, Perugia – di Roberto Tavazzi


27.10.2021. Roma, Palazzo Madama. Senato della Repubblica Italiana. Scena ultima. 

Risate. Applausi. Si esulta e ci si abbraccia. Si fa festa per la Vittoria. Non ha vinto la nostra squadra preferita (o forse sì?) ma abbiamo vinto Noi! Quelli democraticamente eletti da voi poveri e pure grulli. Noi siamo quelli che creano, di volta in volta, un nemico ad arte e lo danno in pasto al popolino rabbioso e affamato, gentucola che fatica ogni mese più del precedente a mettere sul tavolo cibo e soldi per il mutuo, l’automobile, le bollette, tasse varie e finanziarie qua e là. Noi creiamo un nemico e poi lo vinciamo sbaragliando a furor di popolo (e ipocrita e benestante borghesia) ogni fuori norma e ogni deviazione, poco battuta, dalla strada principale. 

Avete concluso l’ennesimo scempio dell’altrui dignità – ci dicono. Avete negato il riconoscimento al diritto di essere come si è senza venire sopraffatti, costretti, violati nell’anima e nel corpo dai portatori seriali di odio, ignoranza e malafede – farfugliano ancora. 

E dove andreste, invece, voialtri, con quei corpi politici, quelle vesti ridicole, quegli atteggiamenti di orgogliosa superiorità? Non si corre mica con i tacchi… 

Una Legge necessaria! Una Legge di civiltà! Urlano più forte.

Ma necessaria a chi? A cosa? Ad impedire a Noi di avere un pensiero differente dal vostro, magari? Noi vogliamo la Libertà di espressione, Noi siamo Italiani per l’Italia. E l’Italia, stasera, ha vinto. Spumante per tutti. 

E chi lo paga? 

Segna. Qualcuno, domani – dopodomani – o domani l’altro, pagherà… Noi abbiamo vinto! 

*   *   *

30.10.2021. Perugia, Piazza IV Novembre (o della Fontana). Manifestazione contro l’affossamento del DdL Zan

Signorə C. <<Sono una donna pansessuale, sono una madre, sono disabile, sono anziana, sono sempre occupata e mai retribuita. Sono qui per Resistere.>>

Signora P. <<Io e mia moglie dobbiamo tutelare nostr* figli*. Per lo Stato italiano solo una di noi due è madre. L’altra è solo moglie che, per diventare madre di nostr* figli*, deve attraversare le aule dei Tribunali della Repubblica. Conserviamo ogni documento, ogni ricevuta, ogni carta che possa dimostrare la sua esistenza, la sua presenza, la sua cura parentale, l’amore. Lottiamo da anni per cambiare lo status quo e per essere famiglia.  >>

F. <<Speravo che la Legge passasse, sinceramente. La sua non realizzazione mi ha scosso molto: ho visto una società, un Paese, che ha messo da parte quelli che dovrebbero essere i miei Diritti – e quelli di tantissime altre persone – che sono basilari per qualsiasi essere umano. Diritti che, a quanto  pare, io ho e non ho. La Legge avrebbe potuto essere una base per far crescere qualcosa di futuro e di migliore. La voglia che ho adesso è di non vivere più qui, in un Paese in cui lavoro e pago le tasse e che, al tempo stesso, non riconosca tali diritti, tali protezioni, tutele. Penso che appena ne avrò la possibilità, me ne andrò in un’altra Nazione. >>

Red <<Siamo nel 2021 e ancora il nostro concetto di famiglia ufficiale non somiglia neanche lontanamente a quella maggioritaria nel Paese. Non ci assomiglia neanche un po’! È una favola, quella della famiglia tradizionale così come sta nella Legge, che ci raccontiamo, per sentirci… Bah. Quasi sia meglio – anche se poi diventa un incubo –  per prendere voti. In politica funziona che si prende quello che si può – si fanno dei compromessi politici – da chiunque vengano, comunque vengano proposti. Senza i Diritti dei singoli, per ciò che riguarda il lavoro, la salute, l’istruzione, è difficile affermare anche i diritti delle coppie. La rivoluzione che va fatta è culturale. Non vi è libertà civile possibile finché non c’è un sistema economico più accogliente. Ben venga il DdL Zan, ben venga qualsiasi cosa, ben venga qualsiasi briciola, giacché siamo manchevoli di tutto, come si suol dire. Le manifestazioni sono state poco partecipate, a mio avviso: andavano inserite altre categorie, bisognava fare una battaglia comune, a favore di una maggiore libertà economica, la schiavitù, ha mille facce, oggi. >>

Signora F. <<Siamo noi che abbiamo paura di loro, perché non siamo tutelatə. Noi non gli suscitiamo alcuna paura: gli facciamo schifo. Mai si era vista una negazione così  marcata dei Diritti delle minoranze, è stata un’esaltazione dell’ignoranza, dell’odio. È  stato un errore, per me, non portare avanti le battaglie contro la misoginia e l’abilismo, perché han fatto di tutto per screditare la comunità LGBTQI+. Non lo avrebbero fatto con le persone disabili, non per rispetto, intendiamoci, ma per pietà e perché è una comunità vastissima: ovvero un grande bacino di voti. Qui in Piazza c’è una comunità  di persone che non ha gli stessi Diritti, non siamo tante piccole minoranze. Dobbiamo stare unitə. Abbiamo cantato ‘Bella ciao’ perché ReEsistiamo. È stato emozionante, come un patto stretto fra le persone presenti, fra chi vedrà, ascolterà. O tutto o niente: qualcun* sarebbe rimasto indietro, uno dei nostri figli@ sarebbe rimasto senza casa. Non è  accettabile. >>

06.11.2021. Terni, Piazza della Repubblica. Manifestazione contro l’affossamento del DdL Zan e contro l’Ordinanza ‘antiprostituzione’ del Sindaco  

S. << Oggi, come tant*, mi sento deluso, arrabbiato, stanco, incazzato, offeso, discriminato, meno tranquillo. Non solo perché 154 Senatori della Repubblica hanno bocciato il Ddl Zan, ma per l’immagine che hanno dato attraverso urla, cori, gesti di vittoria contro i Diritti e contro tutte le persone LGBTQI+, donne e diversamente abili. Ora molti si sentiranno ‘legittimati’ ad usare violenza non solo fisica nei nostri confronti. Credo che le manifestazioni siano state molto positive, grazie alla presenza numerosa delle nuove generazioni e delle Donne, che ci stanno insegnando che la politica del ‘palazzi’ è completamente lontana dalla società civile. La lontananza di questa politica la vediamo anche nelle scuole superiori umbre, dove resta difficile parlare di queste tematiche perché l’educazione sessuale, di genere, sentimentale, viene affidata, molte volte, ad insegnanti che hanno una visione ‘integralista’ cattolica. >>

M. <<Non sono potuta andare a Terni poiché  lavoravo, ma sono contenta che qualcun* creda profondamente che si possano cambiare le  cose… Io non so se ci credo più, sono veramente sfiduciata. Ho vissuto l’affossamento del Ddl Zan come un pugno allo stomaco: se potevo pensare di costruire un futuro nella mia Nazione, dopo questo fatto non lo penso più. Sono stata con la nausea tutto il giorno per le conseguenze di questa sconfitta: abbracci, baci, grida…manco fossimo dei dittatori! Mi ha fatto veramente male a livello emotivo. Per quanto io riconosca che ci siano ancora tantw cose per cui lottare, non so quanto ho voglia di farlo in una Nazione che non riconosce i miei Diritti  e quelli degli/delle altr*.>>

Donna trans* <<La delusione è stata tanta, e l’applauso in Parlamento è stato veramente umiliante, degno del Terzo Reich quando hanno approvato le leggi razziali. L’umiliazione, poi, è stata ancora più forte, perchè, se per le persone omosessuali erano tutti disponibili a riconoscere maggiori tutele, sul concetto di Identità di Genere si sono schierati contro, senza nemmeno sapere e di cosa si stesse parlando. Noi persone trans* siamo ancora trattat* come l’ultima ruota del carro. Sono delusa dai politici, perchè il voto articolo per articolo in aula avrebbe fatto più chiarezza. Delusa perchè comunque i diritti della comunità Lgbti+ e dei disabili sono stati sacrificati per giochi politici, quando i Diritti dovrebbero essere patrimonio di tutti i partiti. Siamo noi Comunità Trans* le uniche persone a non essere state ascoltate durante le audizioni in Parlamento, chiunque ha avuto diritto di Parola, tranne noi!>>

Signor@ S. <<L’affossamento del DDL Zan è qualcosa che… nonostante fossi preparata, mi ha colpito duramente. Non credevo fosse possibile nel 2021 che questo accadesse davvero!  La necessità di trovarci in piazza e manifestare il nostro dissenso è stata subito un’esigenza forte. Ho partecipato a quelle di Perugia e di Terni. A Perugia intensa, interventi brevi e profondi, una specie di flash mob che ci ha dato forza facendoci sentire una moltitudine compatta e pronta a non abbassare la guardia e non arrenderci. A Terni la presenza era minore ma neanche la pioggia ha fermato il desiderio di mostrare il nostro dissenso. Lì, pochi giorni prima, il Sindaco aveva anche emanato un’ordinanza “antiprostituzione” che, come già altre in passato, prevede di multare le donne in abbigliamento “indecoroso” che nelle ore serali passino in certe zone.  Quest’ordinanza che, come sempre accade parlando di decoro, mortifica il corpo delle donne, mira secondo il Sindaco ad eliminare la prostituzione, ma genera – come accaduto già – solo uno spostamento di questa pratica dalla strada agli appartamenti, favorendo lo sfruttamento e rendendo ancora più difficoltoso il lavoro delle unità di strada che da anni se ne occupano. Inaccettabile, mi sono chiesta che fosse successo alla mia Umbria! 

Per fortuna, quando tutto sembra buio, capita che la luce venga dal basso e con un gruppo di amic* di Foligno abbiamo organizzato una specie di manifestazione nella manifestazione e siamo andat* a Terni, in maniera “indecorosa”, rivendicando la nostra libertà d’espressionerivendicando che non è il nostro abbigliamento a giustificare i comportamenti violenti e che la vergogna è negli occhi di chi guarda e non passerà per i nostri corpi che fieri con minigonne,  parrucche, tacchi e paillettes hanno attraversato Terni dando un segno potente in nome della Sorellanza.>>

(Le foto della manifestazione di Perugia sono di Roberto Tavazzi)

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