Politica

Ciavaglia (CGIL) «Scioperiamo per dare ascolto al disagio sociale»

Intervista al segretario provinciale della CGIL sullo sciopero generale di Giovedì 16 Dicembre a cura di Matteo Bartoli.

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Di Matteo Bartoli
In foto: Il Segretario di CGIL Perugia Filippo Ciavaglia. Crediti: Umbria24


A parlare è Filippo Ciavaglia, segretario della CGIL in provincia di Perugia.

Qual è stato il percorso che ha portato CGIL e UIL a proclamare questo sciopero a Dicembre? Da molti siete stati additati come irresponsabili e populisti. Spiegaci la vostra posizione.

Sin dai primi giorni del covid i sindacati hanno lavorato per ottenere protocolli di sicurezza nei posti di lavoro. Da questo percorso sono partite le piattaforme unitarie, sia sulle pensioni, sia sul fisco. Piattaforme unitarie, è bene ricordarlo. Sulle pensioni abbiamo chiesto che si superi la fornero potendo andare con 62 anni di età o con 41 anni di contributi, tenendo anche conto dei lavori gravosi e dei vuoti contributivi dei giovani. Sul fisco, visto che stiamo di fronte ad una finanziaria espansiva, abbiamo chiesto una riforma complessiva che vada a ridare progressività.

Come CGIL CISL e UIL abbiamo sostenuto questo fino a quando abbiamo visto cosa ha fatto il governo con gli ormai famosi 8 miliardi. Stanti gli oltre 170 miliardi che sono andati alle imprese, noi avevamo chiesto che questi 8 andassero integralmente destinati a decontribuzioni per redditi e pensioni basse e mediobasse. Invece la maggior parte dei benefici vanno a coloro che hanno redditi alti e questo è ingiusto se si considera che circa l’85% dei lavoratori è sotto i 30mila euro. Si era pure discusso di sospendere per un anno il taglio delle tasse ai redditi sopra i 75mila per accantonare qualche milione per dare una mano a chi ha più bisogno.

Ora, a fronte di tutto questo, su fisco, pensioni, investimenti, scuola, sanità e molto altro, abbiamo ritenuto le risposte del governo lacunose ed insufficienti. E’ vero che c’è stato il rimbalzo del pil del 6%. Ma per chi è stato il rimbalzo? I dati, anche umbri, parlano di una minoranza che sta sempre meglio e di una maggioranza che sta sempre peggio. Allora noi abbiamo posto questo tema: la ripresa è per tutti o è solo per i soliti? Aggiungo anche questo dato che reputo molto significativo, in Umbria, delle oltre 33 mila nuove assunzioni, oltre il 70% è fatta di contratti precari. Numeri che si impennano in settori come turismo, commercio e logistica.

Di fronte a tutto questo credo i responsabili siano CGIL e UIL che eserciteranno il democratico e costituzionalmente garantito diritto allo sciopero. Visto che il governo non recepisce la sostanza delle nostre proposte abbiamo ritenuto necessario procedere ad uno sciopero generale che non sia una mobilitazione da fine settimana.

Eppure molti vi accusano di voler sotterrare la crescita del paese in una stagione di tensioni sociali. Io domenica ho visto Landini e Bombardieri da Lucia Annunziata. Landini ribatteva ai giornalisti, tutti schierati contro la mobilitazione, che fare uno sciopero significa chiedere un sacrificio ai lavoratori che devono rinunciare a parte della loro retribuzione. Poi ho visto anche la scarsissima adesione al sacrosanto sciopero del comparto scuola. C’è un problema con questa forma di mobilitazione? Immagino che le vostre riflessioni si stiano concentrando anche su questo.

Fai bene a dirlo e lo ripeto anche io. Proclamare uno sciopero non è mai uno scherzo. Perchè ne va del salario dei lavoratori. È uno strumento che va utilizzato con assoluta parsimonia. Ma noi questa parsimonia ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo richiesto più volte incontri, abbiamo portato le nostre proposte, ma non siamo stati ascoltati per niente. Mi sento di dire che questa è poi anche una mobilitazione che tiene conto di alcune sollecitazioni di ambito territoriale. Se stiamo di fronte alla crescita, se siamo di fronte ad una manovra espansiva, perché c’è così poco per redistribuire la ricchezza? Questo sciopero è importante perché sta alzando l’attenzione sulle nostre richieste. Chi non voleva ascoltarci ora dovrà ascoltarci.

Ho visto che nei comunicati con cui si lancia lo sciopero si fa molta attenzione a non attaccare direttamente il presidente del consiglio Mario Draghi. Solitamente quando si fa sciopero sulla finanziaria si fa contro la manovra del governo. Draghi, che è dipinto come un uomo forte, aveva pure chiesto ed ottenuto una larghissima fiducia delle camere anche su una riforma complessiva del fisco. Questi 8 miliardi non solo non sono una riforma complessiva, ma anzi stanno producendo questi forti attriti con le parti sociali.

Lo dico subito e chiaramente. Io credo il capo del governo, proprio come capo del governo, abbia una sua responsabilità. Draghi è stato bocciato sulle questioni politiche dalle organizzazioni sindacali.

Sempre ad inmezzorainpiu condotto da Lucia Annuziata ho sentito il segretario generale della CISL dire che lo sciopero di CGIL e UIL è uno sciopero populista. Ho sentito poi Landini rispondere che sarebbe un fatale errore nascondere la sofferenza sociale del paese, l’ho sentito persino avanzare serie preoccupazioni sulla tenuta democratica del paese. Effettivamente ad Ottobre è stata assaltata la sede nazionale del sindacato.

Concordo con il segretario Landini. Aggiungo che fino a quando il disagio sociale in aumento sarà ricondotto a reti di supporto riusciremo a stare tranquilli, se invece il disagio in aumento non verrà contenuto nasceranno problemi non più eludibili. Noi registriamo che i problemi iniziano a farsi pressanti. Visto che ci spiegano che il paese sta andando gonfie vele, penso allora che sia il caso che qualche vela si sgonfi e che altre invece tornino ad essere gonfiate. Non è vero che non c’è differenza fra chi ha un CUD di 20mila e chi di 50 o 100mila euro.

Un ultima domanda venendo a Foligno. Proprio oggi -13 Dicembre- si vota per le rappresentanze sindacali unitarie all’Oma Tonti. È un voto importante in un periodo cruciale perché il settore aereonautico è stato colpito dalla pandemia. Hai qualcosa da dirci?

L’elezione democratica delle rsu è per noi la linfa e il vero punto di riferimento del nostro agire. Solitamente quando si vota in fabbrica c’è molta meno astensione che per il voto delle elezioni politiche, e anche questo vorrà pur dire qualcosa. Venendo all’Oma voglio sottolineare che noi come FIOM CGIL abbiamo sempre dato un contributo importante a questa significativa attività produttiva del territorio folignate. Continueremo a metterci tutta la nostra attenzione.

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