Politica

Amministrazione Zuccarini, Foligno resta indietro

Al termine dell'anno 2021, il commento di Alessandro Sorrentino sull'amministrazione della giunta Zuccarini.

#politica
Di Alessandro Sorrentino
In foto: La giunta Zuccarini. Crediti: RGUNotizie.it


*(L’articolo di A. Sorrentino è già uscito nello Speciale “Fascismo, fascismi” del numero di novembre 2021 di Micropolis)

Non so se a Foligno si possa parlare della presenza di neofascismo, in generale mi chiedo cosa significhi usare questo termine nel 2021 e se abbia ancora senso farlo e in quale contesto. Ciò che si può tentare di fare è un breve, per forza di cose limitato, bilancio di due anni e mezzo di amministrazione di destra a Foligno. Occorre chiedersi cioè cosa significhi, in termini di cultura, di manifestazioni, di atti politici concreti, per una città come Foligno, mai amministrata dal centrodestra prima d’ora, essere governata da una giunta a trazione leghista? Perché questa è la prima caratteristica da tenere presente quando si parla della situazione folignate, la giunta Zuccarini, infatti, a partire dal sindaco, è composta per la maggior parte da assessori di area leghista e la componente salviniana è largamente maggioritaria anche all’interno del consiglio comunale. Questo ovviamente non fa tutta la differenza ma è sicuramente un dato essenziale per capire meglio la natura di alcuni eventi che, dal 2019 ad oggi, si sono succeduti nella nostra città.

Dalla “liberazione” che in maniera vergognosa e priva di ogni rispetto per la storia del nostro paese è stata decantata all’indomani della vittoria, l’amministrazione Zuccarini si è impegnata particolarmente a dare una immagine al comune di Foligno che fosse in linea con quello che è il volto della Lega e più in generale della destra sul piano nazionale. 

Nel sociale uno dei primi atti della giunta Zuccarini è stato quello di emettere un’ordinanza di Daspo nei confronti di cinque senzatetto. Un atto assolutamente inspiegabile, pienamente inserito nel concetto di decoro urbano che la destra italiana professa ormai da anni, ma che il sindaco ha definito come una misura necessaria per «risolvere problemi». 

Sulla questione diritti civili e, più in generale, sulle politiche familiari e di genere l’amministrazione folignate non ha perso occasione per mostrarsi nella sua veste più becera, retrograda ed ottusa con uscite pubbliche come quella del sindaco Zuccarini che dopo aver espresso l’adesione del comune di Foligno alla giornata nazionale contro l’omotransfobia, ha tenuto a precisare che egli crede nella «famiglia tradizionale» basata sul «rapporto uomo-donna». Niente di nuovo sotto al sole, insomma, una piena adesione al fondamentalismo cattolico e all’ultraconservatorismo portato avanti dal senatore Pillon che, ricordiamolo, vive nella nostra regione. Lo stesso indirizzo è portato avanti anche sul versante delle politiche familiari, non si dimentichi l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Foligno, unico in tutta Italia, di una mozione che istituisce la “Giornata della Santità della vita” e che al suo interno individua nella legge 194 sull’interruzione di gravidanza una delle cause della crisi demografica italiana. Nessuna sorpresa, anche su questo fronte, del resto siamo di fronte ad un partito che da anni lotta contro la libertà di scelta delle donne, basti pensare alla delibera della giunta regionale umbra che vietava l’aborto farmacologico in Day hospital del giugno 2020.

Sulla cultura l’amministrazione folignate si è mossa nella direzione di un cambiamento. Zuccarini e i suoi hanno mostrato una certa insofferenza per il mondo dell’associazionismo culturale e manifestato chiaramente la volontà di sostituire il palinsesto artistico che aveva caratterizzato la vita cittadina negli anni precedenti con uno maggiormente vicino alle sensibilità della nuova giunta e tuttavia privo di qualsivoglia indirizzo culturale specifico. Non sono mancate e non mancano le strizzate d’occhio anche al mondo di quella che potremmo definire “destra radicale”. Pochi giorni fa nella Sala Conferenze di Palazzo Trinci è stata ospitata una conferenza di Marcello Veneziani, studioso di destra e della destra, dal titolo Dante e l’amor patrio. L’occasione di incontro, promossa da due associazioni fino a poche settimane fa sconosciute “RqA” e “Tavola Rotonda”, si inserisce in una rassegna di appuntamenti intitolata Orientamenti, in chiaro richiamo all’opera di Julius Evola, ideologo, se così possiamo definirlo, della destra radicale.

Un quadro sintetico, al quale andrebbe aggiunto molto altro, come ad esempio la totale avversità nei confronti di iniziative di assistenzialismo e solidarietà messe in moto da cittadini, associazioni e pezzi di società civile e la negazione dell’evidente progetto di privatizzazione della sanità in corso, come da programma regionale della Lega, liquidato come mera strumentalizzazione dell’opposizione in ogni occasione.

Dietro alla facciata dello slogan elettorale «nessuno resta indietro», il quadro che emerge è quello di un’amministrazione che, impegnata a portare avanti il credo del leghismo duro e puro, lascia in uno stato di arretratezza sociale, civile, politico e culturale un’intera cittadina. Chiunque dovesse raccogliere l’eredità di questi cinque anni di amministrazione Zuccarini sarà richiamato ad un compito arduo, faticoso e di grande responsabilità per rimettere insieme quanto la giunta Zuccarini va distruggendo in questi anni, e siamo solo a metà percorso…

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