
#editoriale
Di Susanna Minelli
In foto: il Comune di Foligno.
Il leitmotiv della vita politica folignate, in questi ultimissimi giorni, è stato sotto il segno del “no comment”.
Ormai è noto ed è stato comunicato ufficialmente che il Sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, è ricoverato all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno per le complicazioni dovute al Covid 19. Ma di lui poco altro è stato possibile sapere, se non il fatto che le sue condizioni sono in costante e progressivo miglioramento.
Ci si augura, chiaramente, che il primo cittadino presto possa rimettersi e tornare alle sue funzioni, tuttavia è innegabile che in molti si stiano chiedendo perché i suoi fedelissimi si siano trincerati dietro questa assurda sequela di “no comment” sul suo stato di salute e poi sull’eventuale non vaccinazione di cui in più di uno insistemente parla. Perché, in ogni caso, in un paese democratico a tutti dovrebbe essere garantita la possibilità di disporre del proprio corpo come si vuole. E nel caso dei non vaccinati, in Italia, a caro prezzo, questo diritto è stato garantito.
Un diritto, quello di disporre del proprio corpo come meglio si crede, che non è tuttavia garantito ai tanti che ridotti in uno stato fisico di sofferenze atroci non possono ancora decidere liberamente di ricorrere all’eutanasia. Ma questa è un’altra storia. Una storia che, si spera si possa concludere presto con la formulazione e l’approvazione di una legge vera e non con l’abrogazione parziale di un’altra. Ma anche qui viene da dire “no comment”.
Uno stesso “no comment” che non arriva dagli studenti che in questi giorni in tutta Italia stanno protestando, scendendo in piazza o occupando gli istituti, per le morti di Lorenzo Perelli, 18 anni e di Giuseppe Lenoci, 16 anni, entrambe avvenute durante le esperienze di attività di alternanza scuola – lavoro. Che più che esperienze formative diventano esperienze di avviamento e conoscenza di un mondo del lavoro sempre più dedito allo sfruttamento dei giovani.
E allora, noi siamo dalla parte degli studenti.
Che la scuola torni ad essere Scuola, luogo di cultura ma soprattutto di educazione alla condivisione e ai sogni.
E che il lavoro torni ad essere lavoro: sicuro e pagato equamente.