
#paroleeidee
Di Matteo Santarelli
In foto: Carlo Calenda, Enrico Letta, Matteo Renzi (Fonte: Il riformista)
Per molti anni, una certa sinistra ha creduto di poter combattere la destra sul campo della serietà. Perché Berlusconi non andava bene? Perché non era serio, perché faceva cucù alla Merkel, perché girava per la Sardegna in bandana, perché strillava “Mister Obamaa” in presenza della non ancora defunta Regina Elisabetta. Perché Salvini non va bene? Perché partecipa alle festicciole al Papeete a Ferragosto e perché non è affidabile rispetto all’Unione Europea.
Ora, l’esperienza storica dovrebbe averci insegnato che puntare tutto sulla serietà non è una gran mossa. Uno, perché ci sono varie persone che sono serissime, e allo stesso tempo pochissimo di sinistra. L’esperienza di Mario Monti credo sia stata esemplificativa in tale senso. Secondo, perché l’attribuzione di serietà nel dibattito pubblico italiano è appaltata a determinati gruppi mediatici ed economici che in base ai loro legittimi interessi sono disposti a cambiare idea abbastanza velocemente su chi è serio e chi non lo è. Pensate a quanto sia considerato serio Di Maio, e quanto sia considerato poco serio Conte, nonostante i due abbiano condiviso pienamente i passaggi più problematici dei recenti governi.
In questa campagna elettorale, i vari Letta, Calenda e Renzi hanno fatto a gara di serietà. Gli ultimi due si sono persino prestati a sfasciare ogni alleanza con il PD in nome della serietà, incarnata a loro avviso in forma purissima dal Premier Mario Draghi.
Ora però accade che i gruppi sopra menzionati a un certo punto hanno capito la situazione, e con la flessibilità che li contraddistingue hanno realizzato che forse Giorgia Meloni non sarà seria come Draghi, ma in parte lo è, e con la giusta dose di appelli ed editoriali può diventarlo ancora di più.
In tal modo, la tesi forte di parte della sinistra viene a cadere. Se giochi tutto sulla contrapposizione tra noi seri e affidabili, e loro pagliacci e inaffidabili, allora che succede se a un certo punto la stampa e i gruppi che contano testimoniano a favore della serietà della vincente? Gli elettori abituati a premiare la serietà chi sceglieranno mai tra una vincente seria e un perdente serio?
Lo scopriremo il 26 Settembre. Il giorno in cui ci sveglieremo improvvisamente in un paese serissimo.