
#centroeperiferie
Di Vincenzo Falasca
In foto: Inserimento varie ipotesi tracciato Variante Sud (In blu tracciato PRG; prima linea rossa Variante intermedia SUD 2008; seconda linea rossa attuale previsione Variante Intermedia Sud; linea verde Variante SUD)
Zuccarini contro la Variante Sud: “A cosa serve quest’opera e a chi? Se fino a qualche tempo fa si poteva avere qualche dubbio, oggi non più”.
Era il 2008 e l’allora Consigliere provinciale Stefano Zuccarini, attuale Sindaco di Foligno, così si pronunciava durante una infuocata assemblea pubblica, in riferimento al progetto della Variante Sud, cavalcando la protesta, insieme a molti altri esponenti di centro destra, compreso il Senatore Benedetti Valentini che si era prodigato a portare la questione in Parlamento.
E per meglio farsi comprendere argomentava: “quel progetto non serve a nessuno, se non a qualche amico… è un tracciato che è stato cambiato a seconda delle convenienze, non c’è un’effettiva esigenza di collegamento. Gli spostamenti del tracciato della variante sud sono sospetti, alcune zone sono diventate edificabili per esempio, se ci fosse stata un’effettiva necessità non ci sarebbero stati tutti questi cambiamenti”.
Argomentazioni impegnative, addirittura meritevoli di esposti alla magistratura ed agli organi di controllo, soprattutto da parte di un rappresentante istituzionale, che però, col tempo, devono essersi fatte meno perentorie se oggi si trova a sostenere lo stesso progetto (con pochissime e non significative modifiche) allora avversato.
E’ questo l’aspetto che colpisce più di ogni altra cosa, in questo momento.
La mala politica ci ha abituato alle giravolte di chi si trova a ricoprire differenti parti in commedia nel corso del tempo, prima oppositore poi amministratore, ma questa pratica sembra essere una prassi molto frequente per l’attuale Giunta cittadina.
La vicenda è nota, anche se era stata lungamente accantonata, cadendo quasi nell’oblio.
Il P.R.G. del 1997 prevede nella zona sud della nostra Città un collegamento viario di carattere urbano che colleghi l’area industriale di Sant’Eraclio con la SR316 che collega Bevagna a Foligno ed alla SS75.

Questo collegamento, oggi in parte realizzato, prevedeva il transito dalla SR316 attraverso l’attuale rotatoria di fronte al McDonald’s (per capirci), il passaggio sul retro dell’Ospedale verso l’area Santo Pietro e da qui, attraverso il potenziamento di tracciati esistenti, l’avanzamento verso Maceratola e Cave, l’attraversamento del Topino tramite un nuovo ponte all’altezza di Corvia, il collegamento con l’attuale tratto realizzato a ridosso del Ciclodromo per poi proseguire alle spalle di Borroni tramite via Maestà Formica verso Sterpete, attraversandola trasversalmente per poi connettersi a via dei Portoni, proveniente dall’area industriale di S.Eraclio.
Trattandosi di tracciato urbano, tale viabilità consentiva l’intersezione con le vie laterali e l’accesso delle proprietà private, con le dovute accortezze, su di esso.
L’opera è chiaramente impegnativa e costosa e pertanto l’amministrazione comunale del tempo (seconda Giunta Salari) inizia ad adoperarsi per il reperimento di eventuali risorse e l’opportunità viene fornita dalla costruzione della SS77 attraverso la previsione di una serie di opere “accessorie” da parte della società Quadrilatero che si occupa della sua realizzazione.
Il problema è che la Quadrilatero, per semplificare, non può occuparsi di opere di carattere urbano, pertanto la strada viene promossa a categoria C1 cioè a strada extraurbana secondaria, che prevede dimensioni e caratteristiche ben diverse, compresa la limitazione degli accessi diretti sulla stessa, creando di fatto una cesura sul territorio urbanizzato ed agricolo di questa parte di città, la realizzazione di complanari e l’impossibilità di accesso dai lotti laterali.
Inoltre, anche in virtù di queste diverse caratteristiche, viene parzialmente modificato il tracciato in corrispondenza di Sterpete.
La cosa viene a sapersi quasi in maniera fortuita ed innesca, a ridosso delle elezioni del 2004, un acceso confronto, che diviene vero e proprio scontro man mano che questa ipotesi inizia a prendere una forma più dettagliata e si iniziano a comprendere le ricadute sugli abitati urbani intermedi e sulle aziende agricole insistenti lungo il tracciato, tant’è che nasce il Comitato Variante Sud contro il cosiddetto “Ecomostro” e per la difesa delle preesistenti previsioni del Piano Regolatore.
Il Comitato vede attivi molti cittadini, anche di diversi orientamenti politici, ma vede polarizzarsi in maniera netta la contrapposizione tra i partiti, con il Centro-Sinistra quasi totalmente favorevole alla realizzazione seppur con alcune modifiche ed il Centro-Destra nettamente contrario, con tanto di coinvolgimento dei livelli regionali e nazionali.
Si giunge così alle forti dichiarazioni dell’attuale Sindaco Zuccarini, allora Consigliere provinciale, come si diceva, o della consigliera comunale Paola De Bonis (oggi Assessore alla scuola, alta formazione, politiche giovanili e pari opportunità) che aveva dichiarato: “ci hanno accusati di non volere la variante sud, ma non è vero. Noi vogliamo solo che vengano rispettati i parametri del piano regolatore. I cittadini che abitano in quella zona non sono affatto favorevoli alla variante, quindi organizzeremo quanto prima un’assemblea con le autorità, i cittadini e la Quadrilatero, per far luce su come stanno veramente le cose”. Anche il consigliere Marco Cesaro (oggi Assessore all’Urbanistica) non risparmiò secche accuse: “l’amministrazione ha sempre nascosto i documenti all’opposizione e ai cittadini. Mi preme sottolineare – ha aggiunto – che il progetto che è stato presentato per l’approvazione è stato scelto in maniera totalmente discrezionale, la colpa non è della Quadrilatero. […] In consiglio comunale veniamo sempre trattati a pesci in faccia, dal Sindaco, dalla Giunta…da tutti. Ciò nonostante, continueremo a sostenere le ragioni della cittadinanza. Crediamo che questo tracciato sia un danno per Foligno”.
La situazione entra però in una fase di stallo, dovuta solo in parte alla ostilità dei cittadini interessati, ma soprattutto alle difficoltà legate alla chiusura dei lavori sul tracciato principale della SS77, che porterà gli amministratori regionali e nazionali a convogliare lì tutte le risorse economiche disponibili, sospendendo tutti i progetti secondari, compresa la Variante Sud. Era il lontano 2012.
Questa quiescenza, ad eccezione di saltuari riferimenti alla necessità indiscutibile e condivisa di intervenire sulla viabilità cittadina di zona, dura fino al febbraio 2020 quando venne pubblicato un comunicato stampa della Regione Umbria a seguito di un incontro tra l’Assessore regionale alle infrastrutture, Enrico Melasecche, il Sindaco di Foligno e il suo vice con delega alle infrastrutture, Riccardo Meloni: “L’assessore Melasecche ha dato assicurazioni sulla Variante sud, la cui fattibilità è stata certificata e che consentirà di collegare la Flaminia all’altezza della nuova Val di Chienti sino all’area del nuovo ospedale con tanto di ponte sul Topino. […] Sono già stati organizzati incontri con la Società Quadrilatero i cui vertici hanno confermato la disponibilità a procedere appena superati i necessari passaggi burocratici”. “E’ stato un incontro proficuo e positivo – hanno commentato sindaco ed assessore – che testimonia l’importanza per la Regione ed il Comune di intrattenere un rapporto di massima collaborazione, recependo ove possibile le istanze dei territori al fine di trovare risposte concrete e celeri e fornendo tutto il possibile supporto tecnico ed amministrativo“.
Quanto basta per riattivare le antenne dei cittadini ed anche dell’attuale opposizione che chiede chiarimenti attraverso una interrogazione da parte della Consigliera Rita Barbetti, vista la totale assenza di partecipazione e condivisione.
Durante il Consiglio Comunale dell’8 marzo 2022, l’Ing. Castellani, Dirigente dell’Area Lavori Pubblici del Comune di Foligno, ha aggiornato sullo stato dell’arte dell’opera: “Abbiamo avuto nel tempo diversi incontri politici e tecnici. […] Il tracciato è per grandi linee quello del 2008, ma fatto nel 2003, presenta solo quelle variazioni rese necessarie in conseguenza dell’antropizzazione del territorio. […] Il progetto definitivo dovrebbe essere terminato entro novembre o dicembre di quest’anno”. Si parla anche dei costi, con un progetto finanziato per 26 milioni di euro, lievitati a 40 con le modifiche proposte (attualmente si parla addirittura di oltre 57,5 milioni).
Preoccupati da queste dichiarazioni, si rimette in moto il Comitato, guidato dai suoi instancabili portavoce Luigi Casini e Francesco Piermarini.
Durante una infuocata riunione a fine maggio di quest’anno, in cui il Comitato ribadisce la propria contrarietà all’opera così come immaginata, richiamando l’attuale amministrazione alla coerenza con quanto affermato negli anni passati e cavalcato in chiave elettorale, i cittadini rilanciano la proposta di attuazione, con gli opportuni aggiornamenti, di quanto previsto dal PRG, necessario ed utile per la viabilità cittadina e territoriale.
All’incontro partecipò anche l’Assessore Meloni che con toni molto più cauti dei suoi colleghi di Giunta dichiarò: “Io sono il vicesindaco di tutta la Città. E’ inevitabile che quando si fa una strada, c’è una parte della città che ne sostiene l’opportunità e un’altra no. L’interesse che deve sostenere l’amministrazione è quello dell’intera città. In questo caso, alcuni penseranno che sia negativa, altri positiva. Dal nostro punto di vista, una strada di collegamento serve. Quella strada del 2008 era stata contestata anche dal sottoscritto, perché con quei rilevati era inutile e così abbiamo cercato di dare indicazioni per ridurre l’impatto”.


Nelle immagini: Incontro a Cave del Comitato (Maggio 2022 Foto di Alessandro Orfei)
Castellani spiegherà che si fa riferimento alla richiesta di togliere i tratti in rilevato (cioè sopraelevati rispetto al piano di campagna), di rivedere il tracciato in base alle case che nel frattempo sono sorte lungo il percorso e al monito per tagliare il meno possibile i lotti di terreno e le aziende agricole.
Molto duri gli interventi e le contestazioni, tanto che i presenti raccontano di una vera e propria ritirata strategica dei rappresentanti dell’Amministrazione.
Clima meno acceso, seppure molto teso, durante la seduta fiume della II commissione consiliare dei primi giorni di questo mese, alla presenza dell’Assessore regionale Enrico Melasecche che ha riferito le proprie posizioni invitando a “decidere cosa fare. Io ho il dovere di portare avanti le opere incompiute. Non è corretto che si tengano a disposizione fondi ingenti, senza usarli. Una cosa è l’approfondimento con la popolazione, altra è quella di tirare per le lunghe” (dichiarazioni non necessariamente negative se non fosse che è lo stesso che alle preoccupazioni dei cittadini rispetto all’uso dei treni diesel sulla FCU ha risposto “Ma a me che ca**o mi frega!”, lasciando intuire una scarsa propensione all’ascolto).
Ferma anche la posizione degli Assessori Meloni e Cesaro nel sostenere la realizzazione di quest’opera, anche se, precisano, ad oggi non sono arrivate risposte alle modifiche proposte.
Da parte loro, i Consiglieri di opposizione rintuzzano la maggioranza, accusano di incoerenza e soprattutto di tenere tutti all’oscuro: “Noi eravamo accusati di mancanza di partecipazione ma voi siete totalmente assenti e reticenti” e rilanciano sulla necessità di condivisione e partecipazione, chiedendo un Consiglio comunale aperto sul quale non dovrebbero esserci problemi visto che anche alcuni membri della maggioranza si sono detti favorevoli.
Nel frattempo il Sindaco tace: chissà se ha cambiato idea o è rimasto della stessa opinione del 2008.
“Ch’assolver non si può chi non si pente, né pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente” (Inferno Canto XXVII – La Divina Commedia).