
#lacittàinvisibile
Del Marco Del Gatto
In foto: Il Logo di Foligno Solidale
Nata in un contesto fuori dall’ordinario come quello pandemico, Foligno Solidale si è ritrovata lo scorso 15 ottobre presso il Circolo Arci Subasio per gettare le basi sull’imminente operato da organizzare in risposta a quella che sarà, con ogni probabilità, una crisi ancora più dura di quella causata dall’ancora non debellato Covid-19.
Infatti, mentre facciamo ancora i conti con le conseguenze sociali, economiche e psicologiche di un evento fuori dall’ordinario come una pandemia, già ci si deve preparare all’imminente crisi energetica che indirettamente la guerra sta portando con sé. Quante più persone saranno toccate dal rincaro energetico? In che misura questo sarà più estenuante rispetto alla crisi pandemica? Quante più famiglie non saranno in grado di superare da sole una tale situazione? Da queste domande sono partiti i ragionamenti dei volontari di Foligno Solidale che, dopo qualche mese di pausa, dovrà ripartire più solidale che mai.
Ma, individuato un obiettivo, si deve poi fare i conti con quelli che sono gli strumenti per raggiungerlo, ed è qui che già si è posto il primo problema: è giusto aiutare poche persone nel migliore dei modi o dare una seppur piccola mano a più gente possibile? Saranno sufficienti mezzi, forza e risorse su cui si è potuto contare fino ad ora per rispondere a questa ventura crisi? Con ogni probabilità no, ed è difronte a questa consapevolezza che è nato lo stimolo di Foligno Solidale a riorganizzarsi, allargarsi e ottimizzarsi nella maniera migliore possibile. A prescindere da quanto il rincaro dei prezzi sia effettivamente conseguenza del conflitto russo-ucraino in sé e quanto invece delle speculazioni che il conflitto sta portando con sé, una cosa è certa: a pagarne le conseguenze saranno in ogni caso i cittadini, in modo particolare gli ultimi, come in ogni crisi, di qualsiasi natura ed epoca storica.
Ripartire da quanto di buono è stato fatto e trovare nuove forme d’altruismo, questi i due punti fermi dell’incontro dello scorso venerdì: per quanto riguarda il primo punto, il servizio dei pacchi solidali è stato confermato; il rincaro dei prezzi potrebbe cambiarne capienza e contenuto, ma di sicuro si troverà l’ottimizzazione migliore possibile per continuare a garantire in maniera funzionale un servizio che nello scorso anno ha aiutato tanta gente.
Se da una parte confermare quanto di buono fatto è stato facile, dall’altra è apparso più complicato gettare le basi per qualcosa di nuovo, tante le proposte passate al vaglio, ma in ogni caso ognuna di queste dovrà fare i conti con la fattibilità, in virtù delle risorse sia umane che materiali su cui la rete di volontariato potrà contare. Tra le tante idee si è affrontata la fattibilità di un contributo al pagamento delle bollette delle famiglie, vulnus dell’imminente questione energetica, si è parlato della realizzazione di un emporio (chiaramente a fruizione gratuita o comunque fortemente calmierata), di rivalorizzare l’oasi del giocattolo e la raccolta dei vestiti e di prendere esempio dall’analoga realtà perugina, dove la rete di volontariato è riuscita a raggiungere anche obiettivi importanti, tra cui, ad esempio, il sopra citato emporio…
Tante sono state le idee alle quali ora si dovrà dare una gerarchia sia per fattibilità che per necessità, e sebbene questo primo incontro dopo mesi di inattività sia stato più che altro un brainstorming di idee, una cosa è certa, il momento del bisogno è vicino e Foligno Solidale risponderà presente, si tratta solamente di capire in che modo e in che volume. L’augurio che si può fare è che la rete si espanda e si fortifichi sempre di più, in virtù dello slogan che sempre l’ha caratterizzata: Nessuno si salva da solo.