Centro e Periferie Cultura

For the sake of the song

La rassegna musicale svolta a fine Ottobre al Circolo Arci Subasio.

#centroeperiferie #subasio
Di Valentina Tomassini
In foto: Un momento dai Live del circolo Arci


She says that she knows that moments are rare […] Maybe she just has to sing, for the sake of the song” cantava il grande folksinger statunitense Townes Van Zandt.

Quando mi è stato chiesto di scrivere poche righe sulla rassegna musicale che si è svolta alla fine dello scorso ottobre presso il Circolo Arci Subasio, non ho trovato parole migliori che potessero descrivere l’atmosfera di questo luogo, a me molto caro. Oggi non sono molti gli spazi (e gli uomini che li animano) che vivono dell’amore per qualcosa, ed è questa, per me, la  straordinaria rarità di questo microcosmo che da quasi due anni e mezzo rappresenta un punto di riferimento culturale e di incontro (nel senso più ampio del termine) per la città di Foligno. Dai dialoghi di politica e filosofia alle iniziative di sostegno sociale, dai laboratori per bambini alle presentazioni di testi letterari, tra una chiacchierata con gli amici di sempre e una partita al biliardo, è uno spazio di libera espressione per tutti. E poi c’è la musica: dalla passione e dal desiderio dei nuovi, giovani gestori di creare un polo di ricerca musicale, come non ce ne sono da tempo in città, ha preso vita una programmazione di appuntamenti settimanali che ha visto esibirsi, tra gli altri, Kee Avil, Modalitso Band, Don the Tiger, Cots, Black Sagaan, Wow, Bear Bones Lay Low, Movie Star Junkies .

Proprio dall’amore per la musica è nata l’idea di uno speciale di tre giorni dedicato ai suoni folk e country: “For the sake of the song”, appunto. Hanno aperto la rassegna, nella serata di sabato 29 ottobre, le ballate folk blues del canadese Whitney K (concerto realizzato con il sostegno dei fondi POR FESR Umbria 2014-2020), introdotto da Bob e Gloria, due artisti della scena romana. Il live della domenica (“Grand Small Opry”) ha proposto, invece, una raccolta di brani della “Country Music Hall of Fame”, con decine di musicisti ad alternarsi sul palco: Barry Says Hi, The Berlinguers, Boda, Cosmic Burrito Country Band, Freya Yost & Antonello Papagni, Lucile & The Satellites of Love, Max Feeling, MS, Trijei, Woody Ducky.

La rassegna si è conclusa, nella giornata del 31, con la “Festa di quartiere”, evento già sperimentato negli anni precedenti e pensato come momento di socialità ed inclusività, e con i giochi per bambini a cura dello staff di ULA Un Laboratorio Aperto,  il tutto scaldato dal fuoco del braciere e dalle note di Rio Sacro 4et.

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