
Il pubblico assiepato nelll’aula
Di Annamaria Paci*
# Aperto ma non troppo /1
Il 6 marzo c’è stato a Foligno il Consiglio Comunale aperto sulla sanità, richiesto dalle opposizioni, è durato più di cinque ore. All’inizio erano presenti molti cittadini, per cui sono state aperte altre sale per contenerli tutti, molti altri erano collegati in streaming. La seduta è stata aperta dal Direttore Generale della USL Umbria 2, dottor De Fino, che ha proiettato delle slide visibili solo dai consiglieri comunali e non dal pubblico presente; le slide – peraltro già altre volte presentate – evidenziavano alcune performance dell’ospedale di Foligno (con riferimento a cardiologia e neurologia) ed alcune criticità (l’ortopedia, relativamente ai tempi di attesa per fratture del collo del femore, e la pneumologia), segnalando inoltre il dato preoccupante relativo alle psicosi specie in età adolescenziale, la buona adesione della popolazione femminile allo screening mammografico (86%) e riconoscendo il problema delle liste d’attesa, precisando però che saranno attivate le “agende di secondo livello” (prenotazione diretta da parte degli specialisti) per cercare di ridurle.
Il Direttore del welfare regionale Dottor D’Angelo e l’Assessore Coletto si sono soffermati sulla necessità di una integrazione funzionale della rete ospedaliera, individuando a Foligno l’emergenza – urgenza, ed a Spoleto l’attività programmata; sono previsti inoltre a Norcia l’ospedale della zona disagiata, a Trevi la neuroriabilitazione, ed a Cascia un presidio riabilitativo.
Il Dottor Mauro Zampolini, Direttore Sanitario dell’Ospedale di Foligno, si è dichiarato ottimista rispetto al futuro, ha definito il Terzo Polo una opportunità ed ha soprattutto sottolineato come sia indispensabile superare le sofferenze dei servizi territoriali, perché se il territorio funzionerà meglio anche l’ospedale avrà minori criticità. Ha sottolineato, inoltre, l’importanza della telemedicina ed il confronto tra i MMG ed i medici ospedalieri sull’appropriatezza delle prescrizioni.
Il Senatore Zaffini, che presiede la Commissione Sanità del Senato, ha polemizzato spesso sia con i cittadini presenti che con gli intervenuti, sottolineando che “oggi, a differenza del passato, c’è un progetto“.
Sono poi intervenuti i Sindaci di Spoleto, Giano, Spello, Bevagna e Nocera Umbra, una consigliera comunale di Valtopina in rappresentanza del Sindaco, con interventi diversi tra loro. Ad avviso dei Sindaci Caparvi e Petruccioli (Nocera e Giano) la politica dovrebbe rimanere fuori dalla sanità, mentre il Sindaco Landrini di Spello ha rivendicato la necessità che la politica si occupi di sanità: una sanità che “deve restare pubblica”.
E’ stata poi la volta delle organizzazioni sindacali delle varie categorie, mediche e non, e della Federconsumatori, che hanno per lo più sottolineato la necessità di adeguare le risorse, coprire i posti vacanti di Primari, superare il campanilismo tra Foligno e Spoleto, superare la retorica degli “operatori eroi” provvedendo alla loro stabilizzazione.
Si sono poi avvicendate le Associazioni, AVIS, AIDO, AISM, Persefone, Amici del cuore, alcune delle quali hanno descritto la loro attività, altre sottolineato le criticità presenti. Persefone ha ricordato come questo territorio abbia rappresentato nel passato l’eccellenza dei servizi territoriali, con l’assistenza domiciliare attivata e funzionante già dagli Anni ‘80 e per questo ha rivendicato con forza la necessità della Casa di Comunità a Foligno. Amici del Cuore ha prima sottolineato come i cittadini di questo territorio siano costretti a spostarsi da una parte all’altra della Regione per accedere alle prestazioni sanitarie o a pagarle di tasca propria o, peggio ancora, a rinunciare a curarsi, poi ha formulato la proposta di un dipartimento cardiologico con un Primario e due responsabili di struttura, uno a Foligno, sede dell’Unità di terapia intensiva cardiologica, l’altro a Spoleto, sede della riabilitazione cardiologica.
Sono intervenuti a questo punto i consiglieri comunali; in particolare Rita Barbetti ha sottolineato come a Foligno la Casa di Comunità non è prevista nel Piano Regionale, così come l’Ospedale di Comunità e la Centrale Operativa.

Il pubblico della diretta streaming nella sala Fittajoli
Luciano Pizzoni ha evidenziato che il disegno di legge sull’autonomia differenziata viola il principio di uguaglianza dei cittadini e chiesto alla Presidente Tesei “come ha difeso gli umbri votando questa proposta di riforma?”.
Mi hanno colpito, al termine della seduta, le parole della Presidente Tesei, che dovrebbe essere la rappresentante di tutti i cittadini e non soltanto dei suoi elettori, rispetto alla Casa di Comunità; ci ha detto che a Foligno non potrà esserci in quanto la precedente amministrazione ha venduto l’ex ospedale e sta pagando gli affitti su quella stessa proprietà, per cui attualmente la USL non possiede immobili. I cittadini folignati saranno privati dunque di questo fondamentale presidio territoriale? Poco chiara poi la risposta sull’Ospedale di Comunità: c’è? non c’è? ci potrebbe essere? Attendiamo risposte.
Il Direttore De Fino, poi, ha dichiarato tra l’altro che i protocolli esistenti prevedano di non effettuare Risonanze Magnetiche agli ultra sessantacinquenni, creando allarme e sconcerto tra coloro che l’hanno ascoltato, mentre sarebbe stato molto più corretto sottolineare che per governare le liste di attesa è indispensabile lavorare sull’appropriatezza delle richieste e sulla condivisione tra i professionisti dei protocolli esistenti.
Ritengo che la discussione sulla sanità non possa terminare, anzi debba riprendere partendo soprattutto, ma non solo, da queste conclusioni, che non hanno certo dato risposte ma aumentato le preoccupazioni e le perplessità sulle scelte fatte.
Auspico pertanto che ci siano altri momenti per continuare ad approfondire le tematiche affrontate e soprattutto a vigilare sulle decisioni che verranno prese.
* La dottoressa Annamaria Paci è Presidente dell’associazione Persefone

Nell’antisala del Consiglio Comunale