Politica

Foligno, prove di coalizione

di Vincenzo Falasca

In questi giorni è tutto un fiorire di dichiarazioni e strategie rivolte alla tornata elettorale che, nel 2024, vedrà Foligno insieme ad altre città umbre, tra cui Perugia, scegliere l’Amministrazione che dovrà rappresentare la nostra comunità per il quinquennio successivo.

Sin dalle settimane seguenti il risultato elettorale del 2019, come Foligno in Comune, ci siamo posti l’obiettivo di continuare, giorno per giorno, quel percorso di dialogo che avevamo avviato nel periodo precedente con la nostra Città, cercando di svolgere non solo l’importante ruolo di controllo e critica rispetto ad una Amministrazione marcatamente di destra e altrettanto marcatamente incapace di gestire il difficile compito affidatole dai cittadini, ma anche un ruolo propositivo e attivo per far sì che non si sfilacciasse del tutto il tessuto connettivo che, seppur con alcuni evidenti limiti e stanchezze, aveva caratterizzato la socialità ed il dinamismo produttivo di Foligno fino ad allora.

Questo duplice intento, critica e propositività, ci ha consentito di giungere all’oggi con un giusto approccio rispetto all’appuntamento che ci attende: elaborare un progetto per la Città che vada oltre la semplice ricerca di riscatto rispetto al passato ed oltre allo spirito di “rivincita”  rispetto la destra locale, ma che guardi al futuro dei prossimi decenni per Foligno e per le sue cittadine ed i suoi cittadini, parlando non solo al proprio elettorato di riferimento ma a tutte e tutti in un reciproco interscambio di ruoli e sollecitazioni.

Sentiamo forte l’esigenza di ragionare insieme sulle prospettive del nostro territorio, inteso nell’accezione più ampia possibile anche nell’interazione con i Comuni circostanti, con uno sguardo di medio periodo che non si limiti alla gestione del presente se non del contingente, come purtroppo sta avvenendo ora, ma che si confronti con la sfida di immaginare una comunità in forte mutamento e che sappia dialogare con le generazioni emergenti, dando loro spazio e voce, ascoltando e mettendosi al servizio dei singoli progetti di vita così come delle loro interazioni con la collettività.

Modellare innanzitutto il complesso sistema delle reti sociali, sempre più fragili ma sempre più necessarie, superando una gestione emergenziale e personale, per rilanciare un progetto che abbracci l’intera collettività e sia al fianco di ciascuno e ciascuna nei momenti di difficoltà.

Tornare ad immaginare un sistema turistico e culturale, che renda tutti gli attori, pubblici o privati, tasselli di un unico mosaico, scongiurando il rischio di un ritorno ad una dimensione provinciale ed autoreferenziale.

Ricostruire quella rete di associazioni che rendeva Foligno unica nel panorama nazionale per numero e qualità dell’offerta proposta, dal sociale, allo sportivo, dal culturale al ricreativo, e che, solo in parte per colpa del COVID, si è lentamente ed inesorabilmente spenta o esaurita. Non esiste comunità senza la collaborazione e la relazione tra associazioni, volontari e Istituzioni: visione completamente assente nell’attuale amministrazione cittadina, incentrata su una logica assistenziale e paternalistica, strabica nel definire i soggetti destinatari ma lucidissima nell’individuare il tornaconto elettorale.

E poi leggere, decodificare e accompagnare il mutevole mondo dei lavori, guardando ai lavoratori ed alle lavoratrici, alle loro vite prima di tutto, ma con uno sguardo che sappia passare dal locale al globale, senza visioni di nicchia o di privilegio, accompagnando lo spirito di impresa e l’ampliamento dei diritti e delle garanzie, sostenendo il merito e le opportunità, il dinamismo e la stabilità.

Un progetto che sia radicalmente innovativo e coraggioso, nei programmi, nei modi e nei volti, che renda tutte e tutti protagonisti in uno slancio comune uscendo da una stantia contrapposizione di rivalità e misere invidie.

Di fronte ad una destra ottusa e rivolta solo al proprio elettorato, attivamente impegnata in una azione di riscrittura e negazione della Storia condivisa, con una visione delle dinamiche sociali e familiari miope e retrograda, incapace di sfruttare le grandi opportunità legate alla tragedia del COVID ed al PNRR, presente alle inaugurazioni di progetti precedenti e di vetrine mediatiche contemporanee, non basta presentarsi come “la controparte”. Non si tratta di liberare la Città da nessuno: frase infelice quando a pronunciarla fu la destra all’indomani del risultato elettorale, frase inadatta, nonostante tutto, anche oggi. Foligno fu liberata dal nazifascismo il 16 giugno del 1944 e, insieme all’Italia, il 25 aprile del ’45. Oggi Foligno va ritrovata e coinvolta.

Per fare questo uno sforzo unitario si chiede anche alle forze politiche democratiche e progressiste cittadine.

In tutti questi anni, il centro-sinistra folignate, tra alti e bassi, con risultati altalenanti, è riuscito a mantenere un profilo unitario dentro e fuori le Istituzioni, sapendo essere affianco alla cittadinanza e al territorio.

Foligno in Comune, andando oltre le proprie convenienze di bottega o delimitazioni identitarie, si è fatto carico più di ogni altro di questo sforzo, aprendosi al dialogo con generosità e senza pregiudizi.

Importanti passi in avanti sono stati compiuti e si stanno compiendo con le altre forze attive in Città e che non si riconoscono nel governo locale, regionale e nazionale, primi fra tutti il Movimento 5 Stelle. Stiamo cercando, inoltre, di mantenere un dialogo aperto con Impegno Civile, forza moderata alternativa all’attuale centrodestra e con il movimento di Calenda, Azione, che a Foligno può contare su una nuova generazione che appare più indipendente rispetto ai diktat regionali ed alle beghe dei propri leader. Abbiamo contatti proficui con un ampio spettro di associazioni e contributi individuali.

Nella chiarezza delle posizioni e nei limiti di valori condivisi, stiamo cercando di raccogliere le suggestioni e le proposte necessarie per un grande progetto di rilancio e consolidamento che abbia almeno una prospettiva ventennale. Su questo siamo certi che la Città saprà riconoscere le differenze e le competenze, sia tra le diverse coalizioni che al loro interno. Dal canto nostro, ci mettiamo a disposizione e in ascolto, disposti a ri-generare la nostra proposta, partendo dal lungo lavoro sviluppato in questi anni, consapevoli che molto c’è da fare ma solide sono le basi da cui ripartire.

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