Di Daniela Riganelli
Probabilmente non c’è bisogno di commentare il dato consolidato di Legambiente Umbria che rilega in penultima posizione Foligno nel rapporto di ecosistema urbano: basta guardarsi un po’ intorno, leggere i giornali locali o visitare i gruppi social dedicati alla città. Girando per Foligno vediamo praticamente sempre le stesse cose: macchine parcheggiate un po’ ovunque (c’è pure il gruppo Facebook Foligno sosta selvaggia), un traffico cittadino sempre crescente aggravato dalla nuova viabilità e rifiuti abbandonati che per fortuna sono in quantità minore rispetto alle macchine.
Non si vedono, perché almeno in centro città non ci sono, spazi dedicati ai ciclisti o attenzioni dedicate a far arrivare in sicurezza i ragazzi che vanno a scuola a piedi . Tant’è che tutte le mattine ci troviamo di fronte lo spettacolo, indegno di una città europea, di interminabili file di macchine che portano o prendono i figli a scuola.
E’ una disattenzione alla cura dell’ambiente in cui viviamo che certamente viene da lontano e che ci ha abituato a non avere, e non chiedere, politiche attive in tema di tutela ambientale, una disattenzione che ormai compromette la vivibilità stessa della città. Zero politiche, poco o niente interesse da parte dei cittadini e così il rapporto di Legambiente ci dice che siamo la città Umbra con il maggior quantitativo di rifiuto pro-capite/anno (615kg/anno), tanti incidenti stradali, una spesa pro-capite per l’ambiente più bassa della media regionale e una qualità dell’aria peggiore della media regionale per i pm10 (polveri sottili) ma soprattutto per NO2 (biossido di azoto) che è il vero parametro collegato all’inquinamento da veicoli stradali, senza parlare della scarsa presenza di impianti per energia rinnovabile etc. Insomma poche buone pratiche e tanti parametri negativi; tutta la pagella la trovate a questo link: https://www.legambienteumbria.it/ecosistemaurbano/?page=Foligno.
Il problema di non avere parametri ambientali positivi però non è solo un esercizio di stile degli ambientalisti che stanno sempre a criticare, oggi non fare equivale a peggiorare la nostra vita in generale (pensiamo ai cambiamenti climatici) e quindi, giacché è tutto collegato, anche la salute nostra e dei nostri figli, quindi il futuro di tutti. In questi giorni infatti 14mila dei medici pediatri e neonatologi hanno lanciato un appello per chiedere l’azione diretta dei sindaci per modificare le abitudini della popolazione al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico, che rappresenta la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica.
Per quanto riguarda l’età pediatrica, le evidenze scientifiche degli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini sono chiare e convincenti (vedi https://www.who.int/publications/i/item/WHO-CED-PHE-18-01), e rilevano un possibile impatto sulla salute anche in età adulta e, addirittura, transgenerazionale. L’appello è stato raccolto anche dai pediatri locali che hanno subito chiesto un tavolo di lavoro con l’amministrazione. Ma almeno sulla salute dei nostri figli serve agire subito, lavorare oggi e quest’estate per cambiare già dal prossimo anno il modo di raggiungere la scuola la mattina, attivare servizi per eliminare questa dipendenza totale dalle macchine, togliere le auto dal centro etc…
Su questo tema anche Legambiente Foligno è da sempre molto attenta e per questo ha voluto la cosiddetta consulta per l’ambiente che però vediamo lavorare molto poco, e sicuramente non ha ancora inciso in alcuna delle cattive abitudini dei cittadini.