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Mappe e reti per burattini senza fili

Di Ivano Cenci

Su corridoi affollati di scuole ed università, in sale d’attesa o in parchi cittadini, capita di vedere moltitudini di umani immersi con lo sguardo nei piccoli schermi di strane tavole di plastica e silicio. I loro occhi sono dentro le tavolette, le menti collegate con reti e gruppi “nella cloud”. Insomma moltitudini di menti umane stanno “tra le nuvole”, mosse da algoritmi capaci di farle sorridere, piangere, arrabbiare. Strani conduttori “matematici” possono plasmare e talvolta manipolare la nostra mente; ma è un problema solo di oggi o semplicemente gli strumenti tecnologici lo amplificano e lo rendono più evidente?

L’omino di burro

E il conduttore del carro?                                                                                                                                               
(Le avventure di Pinocchio cap XXX°. Pinocchio fugge con Lucignolo)
“Figuratevi un omino più largo che lungo, tenero e untuoso come una palla di burro, con un visino di melarosa, una bocchina che rideva sempre e una voce sottile e carezzevole come quella di un gatto che si raccomanda al buon cuore della padrona di casa. Tutti i ragazzi, appena lo vedevano, ne restavano innamorati e facevano a gara nel montare sul carro, per essere condotti da lui in quella vera cuccagna conosciuta nella carta geografica col seducente nome di “Paese dei Balocchi”. Il carro… era pieno di ragazzetti ammonticchiati gli uni sugli altri come tante acciughe nella salamoia. Stavano male, pigiati, non potevano quasi respirare: ma nessuno diceva ohi !, nessuno si lamentava. La consolazione di sapere che fra poche ore sarebbero giunti…”.

Strani meccanismi
Cosa sarà che ci fa sentire bene, uniti, forti, all’interno dei nostri gruppi di appartenenza? Cosa sarà che ci porta talvolta ad entrare in “sincronia” con le persone del gruppo in cui ci troviamo?  Come può accadere che migliaia di persone, assiepate nella curva di uno stadio inizino a cantare insieme all’unisono? Come può accadere che migliaia (a volte milioni) di persone inizino pensare gli stessi pensieri? Come può accadere che talvolta migliaia (a volte milioni) di persone, uniti nello stesso pensiero, perdano “tutti insieme” la capacità di autocritica e poi gli elementi della comune morale e del buon senso, anche se non sono nella curva di uno stadio? Sono strani meccanismi che spesso scavalcano e sottomettono le nostre parti razionali, quella parte di noi definita genericamente coscienza. Meccanismi complessi e tanto efficaci che da sempre attirano le mire di chi vuol manipolare e magari sottomettere gli esseri umani.

Quetelet
Quando consideriamo una massa costituita da un grande numero di individui, le dinamiche sociali, più che dalla volontà individuale, dipendono dalle sollecitazioni collettive delle reti sociali cui l’individuo appartiene”. Adolphe Quetelet (1796-1874) definisce la massa di individui “rete sociale”. La letteratura ci offre numerosi esempi di come il gruppo (rete sociale) possa attrarre, spesso irresistibilmente, il singolo individuo. La persona nel gruppo perde una parte delle proprie caratteristiche a vantaggio della “rete sociale”. In alcuni casi estremi l’individuo può perdere se stesso, la sua anima, la vita. Nel Mare delle Sirene Ulisse (l’eroe della ragione) nulla può contro il canto melodioso di quelle creature.

Adolphe Quetelet (1796-1874)

Esse insieme impediscono qualsiasi difesa, come Circe aveva ammonito: all’udire il loro canto anche tu desidererai raggiungerle pur vedendo dietro di loro colline di pelli umane. Nella letteratura “gotica” è il morso del vampiro che trasforma gli esseri umani; ognuno che è morso perde se stesso e diviene anonimo esecutore della volontà del gruppo. Il gruppo (rete sociale) diviene una sorta di nuovo organismo, le persone si trasformano in cellule prive d’anima, addette solo alla sua sopravvivenza.

Strani “piccoli” mondi e lucciole sincrone
Nel 1996 D. Watts e S. Strogatz, due matematici americani, analizzarono (1) l’affascinante comportamento di una lucciola della Nuova Guinea. Nelle calde notti, al crepuscolo,  le lucciole maschio emettono lampi di luce per attirare le femmine, è un richiamo sessuale; in Papua  Nuova Guinea le lucciole maschio si riuniscono dapprima  in gruppi piccoli, quindi in gruppi sempre più grandi, fino a ricoprire le foglie ed i rami degli alberi. Poi all’improvviso tutte insieme iniziano a pulsare all’unisono, gli alberi nel bosco si illuminano ad intermittenza in un fantastico spettacolo della natura. Così come i tifosi nella curva anche le lucciole entrano in sincronia; quando tutti gli individui della rete sono collegati si assiste ad una “transizione di fase” (come quando l’acqua improvvisamente, a 0°, da liquido si trasforma in  ghiaccio), la rete diviene allora un organismo unico e nuovo, capace di vita autonoma. La capacità di attrazione sulle femmine della “rete pulsante” è enormemente più grande della somma dei singoli maschi. Così come enormemente più grande è la capacità di “fare tifo” degli individui nella curva dello stadio o la capacità di attrarre e generare emozioni della rete delle menti (smartphone) nella cloud.

Una lucciola

Perche’ la rete?
Che cosa è una rete? Per matematici e fisici una rete (o grafo) è una struttura complessa costituita di elementi (nodi) connessi da legami (links). Sono nodi le molecole all’interno di una cellula (H2O, ATP,..) collegate da reazioni biochimiche (links); sono nodi le cellule nervose (neuroni) del nostro cervello collegate da assoni (links); sono quindi nodi i cervelli delle persone in una folla uniti insieme da legami sociali (links); sono nodi i computer collegati da linee telefoniche (links) in  Internet; sono nodi le gli smartphone (e le menti dentro di essi) collegati nella “cloud”.  Nodi e links diversissimi, collegati in reti diversissime, che rispondono tutte a leggi comuni; meccanismi e leggi scritti nel Grande Libro della natura. Quando tutti gli individui (nodi) si uniscono nella rete, essa diviene un nuovo organismo in grado di amplificare in modo esponenziale le capacità dei singoli elementi. In termini matematici le reti hanno enormi possibilità “computazionali”. In parole a me comprensibili la rete ha grandissime capacità di affrontare e risolvere problemi che i singoli elementi, da soli, neanche si sognano.

Emma Castelnuovo (1913-2014)

Ecco perché le lucciole si uniscono in enormi Reti Pulsanti; ecco perché una “rete sanitaria” ha grandissime possibilità di risolvere i problemi delle persone, possibilità che singoli e soli geni, chiusi in magiche lampade ambulatorial-ospedaliere, non possono avere. Leggi e meccanismi delle reti son ben conosciuti da fisici e matematici, dovrebbero divenire patrimonio comune; purtroppo il nostro sistema scolastico fatica (forse neanche si sforza troppo) a distribuire queste conoscenze oggi fondamentali. La realtà ci pone sempre più complesse questioni in vari campi, dai sistemi di comunicazione alla biologia cellulare, dai sistemi economici all’organizzazione della nostra rete sanitaria; partire per questo viaggio senza una mappa in tasca diventa assai rischioso (in Link pag. 237). Avere una mappa permetterebbe forse ai “ragazzetti” di non essere manipolati da Conduttori di Carri che brandelli di mappa li posseggono. Forse la nostra scuola dovrebbe riflettere sulle italiche difficoltà ad apprendere la matematica; sarebbe forse bene riprendere due donne Italiane più conosciute all’estero che da noi: Maria Montessori ed Emma Castelnuovo. “Fatti non foste a viver come bruti…” così da essere “ammonticchiati come acciughe nella salamoia”.  

Maria Montessori (1870-1952)

Bibliografia:  in NEXUS  di M. Buchanan (Perché la natura, l’economia, la comunicazione funzionano allo stesso modo), vedi cap III Piccoli mondi.

Vedi anche Pinocchio di Collodi e Link di Albert-Lszlo Barabasi (La scienza delle reti)

Per essere sfinente: più una rete diviene estesa (grande), maggiore è la sua capacità di trasmettere dati; in una rete da un miliardo di nodi bastano 19 passaggi (gradi di separazione) per raggiungere qualsiasi punto della rete; in una rete di sei miliardi di nodi bastano 6 passaggi. Se abbiamo N nodi, K links e d i gradi di separazione la legge è d=logN/logK (N.B. log in base 10 di 1 miliardo = 9; vedi meglio in link pag 38).

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