
#AMBIENTE
Di Legambiente Umbria
In foto: accumulo del verde nell’impianto a Casone
La quarta edizione dell’EcoForum di Legambiente Umbria sull’economia circolare dei rifiuti è stata occasione per raccontare e valorizzare le filiere del riciclo e del recupero delle materie che sono alla base dell’Economia circolare, e per indirizzare il lavoro dei vari soggetti interessati per ridurre la distanza tra la narrazione teorica che si fa dell’economia circolare e la realtà dei fatti che deve sciogliere tanti piccoli e grandi nodi per poter aumentare la circolarità delle singole filiere. Carta, vetro, plastiche, frazione organica e rifiuti edili sono infatti alcune delle filiere che compongono la nostra economia regionale di riciclo, e di cui si è parlato al forum, ciascuna con i propri specifici problemi e punti di forza e tutte in ogni caso con il bisogno di rafforzare la propria ciclicità.
Per affrontare la tanto menzionata (anche a sproposito) “chiusura del ciclo”, secondo la nostra visione, si tratta innanzitutto di pensare o di ripensare alla produzione di beni e prodotti che siano più facilmente riciclabili, occorre poi ragionare sull’allungamento della vita utile dei beni che usiamo e, auspicabilmente, riusiamo, occorre poi organizzare, comunicare e fare bene l’intercettazione dei beni diventano rifiuti con la raccolta differenziata, occorre migliorare le performance del trattamento industriale finalizzato al riciclo e occorre lavorare alla creazione di un mercato che privilegi la reimmissione di materiali riciclati rispetto a quelli completamente nuovi, con i criteri della sostenibilità.
La vera sfida insomma non è tanto trovare soluzioni per “smaltire” i rifiuti residui e gli scarti, la vera sfida è ripensare tutti questi passaggi per rendere sempre più residuale la necessità di smaltire.
Ad aprire i lavori dell’EcoForum, coordinati da Enrico Fontana di Legambiente, sono intervenuti tra gli altri il Senatore Luca Briziarelli, Franco Graziosi delle Cartiere di Trevi, Valentina Meschiari di Corepla e Daniela Riganelli del direttivo di Legambiente Umbria. I dati ufficiali, presentati da Luca Proietti, direttore di Arpa Umbria, relativi alla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti dell’anno appena passato, dimostrano chiaramente che, sebbene la raccolta differenziata in Umbria sia oggi arrivata al 66,1% come dato regionale, raggiungendo così solo nel 2019 l’obiettivo nazionale del 65% previsto per il 2012, interi sub-ambiti, come quello folignate-spoletino, sono in colpevole ritardo anche rispetto a questo obiettivo rappresentando un freno importante per il raggiungimento degli obiettivi, ben più ambiziosi che la Regione si era data.
L’Umbria attuale infatti va dal quasi 90% di differenziata di Comuni Ricicloni del ternano come Calvi dell’Umbria, Otricoli e Arrone, a percentuali troppo basse di differenziata, per di più associate ad elevati valori di produzione rifiuti pro capite, come avviene in Comuni anche di discrete dimensioni come Nocera Umbra e Montefalco, per arrivare in Valnerina in cui interi Comuni sono sprovvisti di raccolta differenziata.
La seconda sessione si è concentrata invece sui fondi e sul PNRR (piano nazionale ripresa e resilienza) e sulle sfide per la gestione sostenibile dei rifiuti in Umbria. Sono intervenuti Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Stefania Proietti, sindaca di Assisi. Sulle principali novità normative e la nuova tariffazione è intervenuto Giuseppe Rossi direttore di Auri. In questa sessione è stata illustrata la strategia che intende mettere in campo Gesenu per aumentare qualità e quantità della differenziata, con l’intervento del direttore Massimo Pera. Il blocco si è concluso con l’intervento di Giuseppe Lanzi che ha illustrato il caso di Assisi con il progetto Fra Sole e Lorenzo Barucca di Legambiente che ha presentato il progetto ECCO Economie Circolari di Comunità, promosso da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
COMUNI RICICLONI
Quest’anno sono stati 13 i Comuni Ricicloni Umbri (quattro in meno rispetto allo scorso anno per via dei criteri ancor più stringenti utilizzati quest’anno) presentati e premiati in conclusione al forum da Maurizio Zara e Brigida Stanziola, presidente e direttrice di Legambiente Umbria. Tra le conferme vi è quella del capoluogo di provincia, Terni, il Comune di Assisi e il Comune di Narni che, restano ai vertici regionali; tra le new entry invece si segnala, nella categoria dei piccoli comuni, il comune di Bettona che finalmente può entrare in classifica vista la qualità raggiunta nella raccolta della frazione organica che negli anni precedenti era stato invece il motivo dell’esclusione.
Comuni Ricicloni – Comuni sotto i 5.000 abitanti: Calvi, Otricoli, Arrone, Montefranco, Attigliano, Ferentillo, Polino, Bettona, Valfabbrica, Piegaro.
Comuni Ricicloni – Comuni tra i 5.000 e i 20.000 abitanti: Narni.
Comuni Ricicloni – Comuni oltre i 20.000 abitanti: Terni e Assisi.